Costantino della Gherardesca dalla droga alla difficile adolescenza | La confessione

Costantino della Gherardesca, nobile opinionista presente in molte celebri trasmissioni racconta le sue difficoltà

Durante la puntata di “Domenica in” andata in onda oggi, è intervenuto in qualità di ospite Costantino della Gherardesca, attualmente impegnato anche nella seconda edizione de “Il Cantante Mascherato” nei panni di giudice.

Durante la lunga intervista, il noto opinionista ha ripercorso gran parte della sua vita dall’infanzia alla carriera artistica, raccontando a cuore aperto anche le sue sofferenze. “A 9 anni ho frequentato il primo collegio”.

“Lì ero felicissimo. Facevo tante cose, trekking, scii. Il secondo collegio, invece, in Svizzera, è stato brutto. Avevo 14 anni. Non mi accettavano e mi hanno fatto del bullismo, di cui però non mi lamento perché mi ha reso più forte“.

“Andavo a scuola con le pellicce finte e i tacchi, a sfregio. Ero un ribelle precoce. Mi hanno cacciato dal collegio. Senza nessun motivo, non avevo fatto nessuna cosa che meritava l’espulsione, semplicemente mi consideravano una figura da non seguire.”

Costantino della Gherardesca: l’infanzia

Il giovane che in questi tempi si sta affermando come uno dei volti maggiormente amati del piccolo schermo, per questa volta si è concesso una pausa ed ha lasciato che la nota Mara Venier lo riportasse nei ricordi d’infanzia.

Il conduttore di “Pechino Express” ha raccontato infatti di essere stato un bambino molto fortunato, nonostante le difficoltà con cui ha dovuto fare i conti. Figlio di Costanza della Gherardesca, discendente della famiglia nobile e di origine toscana può vantare come antenato persino il Conte Ugolino, reso noto dalla Divina Commedia di Dante.

Costantino ha conseguito la laurea in filosofia al prestigioso King’s College di Londra. Un curriculum di tutto rispetto, che gli ha consentito di svolgere anche la professione di giornalista per molti anni. “Sono stato un bambino per certi versi molto fortunato, con un carattere molto forte. “

“Poi durante l’adolescenza ho preso consapevolezza della mia omosessualità e quelli erano gli anni dell’AIDS, quelli dove non c’era ancora una cura. Gli omosessuali venivano trattati come appestati, che non dovevano fare parte della società perché portavano questa malattia”, ha aggiunto Costantino.

Nonostante ciò quando ha deciso di raccontare tutto alla sua famiglia, ha ottenuto come risposta sostegno, supporto ed amore: “I miei erano molto contenti, loro erano molto cosmopoliti, aperti di mente”, una famiglia modello per Costantino.

Costantino ha quindi ripercorso i suoi esordi sentimentali e le sue esperienze giovanili durante l’intervista e ha commentato: “Da ragazzo ho fatto tutto quello che non si doveva fare. Mi sono anche vestito da donna prima di avere avuto una relazione con un uomo. Ero ribelle e discolo da ragazzino, devo ancora superare quel periodo e ne parlo spesso con l’analista”.

“Lo facevo per principio, mi trattavano male perché ero evidentemente omosessuale. Quando sono arrivato nel successivo collegio, in Inghilterra, ero talmente temprato che nulla mi poteva più toccare”.

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L’opinionista oggi

Oggi ne parla con serenità, anche se i postumi di quel periodo li porta ancora nel cuore. Ai tempi il fatto di non essere accettato dai suoi coetanei lo ha portato a ricercare la ribellione facendo così le cose più estreme.

L’ospite di Mara Venier ha però rivelato di avere dei problemi con il cibo, che sfociano nell’overeating, ovvero nel mangiare tanto senza però sconfinare nella bulimia. “Forse mi manca un affetto”, ha riflettuto.

Per Costantino della Gherardesca però non è comunque tempo di amore: “Ora non cerco una relazione stabile per vari motivi: devo concentrarmi sul lavoro e sui miei problemi di salute mentale, tipo gli attacchi di panico o la mia agorafobia. Non riesco a lavorare sull’amore“.

Un’altra nota triste per il conduttore però c’è, il fatto di non essere padre: “Non ho un figlio e non lo posso adottare, anche se, secondo me, non gli farei mancare nulla. Esistono strade alternative, ma dare una casa a un bambino che ne ha bisogno sarebbe quella giusta per me. Speriamo che in futuro questo cambi. Però, lo ammetto, un po’ mi spiace” conclude.