Il 2020 è stato un anno tragico per l’economia ed a farne le spese sono le piccole imprese con 2 milioni di lavoratori a rischio.
In Italia la crisi economica ha messo in ginocchio le piccole imprese che faticano a riemergere dopo le grandi difficoltà degli ultimi dodici mesi. Fondamentale sarà con il Governo istituire regole che possano favorire i lavoratori e soprattutto garantire alle imprese degli stanziamenti economici che possano essere di sostegno.
Andiamo a scoprire però i dati resi noti dalla Cgia con le prospettive future che sembrano propendere per una crisi incombente ed una situazione alquanto problematica per la penisola.
Andando indietro con i mesi, si scopre che per il 2020 il fatturato per molte professioni, come attività artistiche, palestre, piscine, sale giochi, cinema e teatri segna il -70% mentre per alberghi e alloggi invece -53%. I bar/ristoranti segnano il -34,7%; con il noleggio e leasing operativo -30,3%; il commercio/riparazione di autoveicoli e motoveicoli -19,9%.
In termini di perdita assoluta si legge come il commercio all’ingrosso abbia sostanzialmente avuto un -44,3 miliardi di euro. Continuando nell’analisi invece al secondo posto di questa triste e impietosa classifica troviamo il commercio e riparazione auto e moto con il -26,8 miliardi mentre bar e ristoranti si fermano a -21,3 miliardi.
Leggi qui —> Governo, trattative infinite: “No mediazioni”
Approfondisci qui –> Polemica su lotteria scontrini: “Provano a distrarci dai veri problemi”
Leggi qui —> Disabile multato, Salvini: “Pd cinico, gliela pagheremo noi”
Andando quindi avanti con i mesi c’è il rischio di chiusura per 300mila micro imprese e 1,9 milioni di lavoratori. L’allarme viene lanciato dalla Cgia di Mestre: “Secondo una recente indagine realizzata dall’Istat1 , sono 292 mila le aziende che si trovano in una situazione di seria difficoltà. Attività che danno lavoro a 1,9 milioni di addetti e producono un valore aggiunto che sfiora i 63 miliardi di euro“.
Continua poi portando altri dati: “Il numero medio di addetti per impresa di questa platea di aziende così a rischio chiusura è pari a 6,5. Stiamo parlando di micro attività che, pesantemente colpite dall’emergenza sanitaria, non hanno adottato alcuna strategia di risposta alla crisi e, conseguentemente, corrono il pericolo di abbassare definitivamente la saracinesca. I settori produttivi più interessati da queste 292 mila attività sono il tessile, l’abbigliamento, la stampa, i mobili e l’edilizia“.
Stando alle prossime previsioni, c’è il rischio, molto più che fondato, di un incremento del lavoro nero. Evidente infatti che la crisi potrebbe far aumentare l’esercizio di abusivi e di lavoratori non registrati presenti in Italia. Ciò causerebbe perdita ancor più gravi.
Dopo aver fatto parte per anni di Uomini e Donne, oggi Riccardo Guarnieri ha una…
Nei prossimi episodi di Endless Love ci sarà un clamoroso incidente per uno dei protagonisti…
Shaila Gatta continua ad essere ancora al centro della scena al Grande Fratello: ancora polemiche…
Migliaia di famiglie sono nel panico: Assegno di Inclusione bloccato a causa di accertamenti. Molti…
Harry non lo ha mai raccontato apertamente, ma c'è qualcosa che lo ha profondamente ferito…
Mediaset ha preso un'importante decisione su un'amatissima serie turca: molto presto andrà in onda l'ultima…