Il nuovo ministro dell’Istruzione Bianchi ha le idee ben chiare sul ritorno in classe anche se le problematiche sembrano essere molte.
In Italia si è ripartiti da un nuovo Governo che vede diversi volti nuovi nel ruolo di Ministri. Uomini scelti dal presidente del Consiglio incaricato Draghi che ha avuto il difficile compito di costruire una squadra ben amalgamata.
Tra i nomi più attesi c’era quello relativo al Ministro dell’Istruzione, dopo la decisione di non confermare Lucia Azzolina. La scelta è ricaduta su Patrizio Bianchi, il quale avrà nelle sue mani la sorte di milioni e milioni di studenti. Le idee del neo Ministro sono ben chiare anche se gli ostacoli sono tanti.
Bianchi vuole il ritorno immediato alla didattica in presenza
L’idea di Bianchi è quella di riportare gli studenti tra i banchi di scuola nel minor tempo possibile. Se per i più piccoli ciò è già avvenuto, non si sta realizzando l’allontanamento dalla didattica a distanza per i ragazzi delle scuole superiori. Alcune Regioni faticano nel riaprire gli istituti. Resta poi il nodo sulla divisione tra Dad e lezioni in presenza. La regola prevede almeno il 50% tra i banchi.
Per effettuare questa rotazione la maggior parte degli Istituti applica l’alternanza in blocco delle aule. Sicuramente non viene dato un metro preciso agli studenti che faticano. Tra le possibilità per gestire i flussi di studenti c’è anche l’applicazione del doppio turno di lezione. Soluzione che, però, è stata adottata da una minoranza. In più, per evitare gli assembramenti sono stati previsti anche orari diversificati per ingresso ed uscita. Opzioni che però, nonostante siano state applicate, non hanno trovato il parere favorevole degli studenti.
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La problematica dei trasporti è la più attuale
Tra le problematiche maggiori che gli studenti devono affrontare c’è sicuramente la questione relativa ai trasporti. I mezzi pubblici non garantiscono il distanziamento e soprattutto non c’è un controllo adeguato all’interno dei veicoli. Chi non rispetta le normative anti-contagio non viene quindi sanzionato e porta rischio agli altri pendolari.
Inoltre, non è stato aggiornato, nella maggior parte delle città italiane, il piano relativo alle corse su ferro e gomma. Senza l’inserimento di corse aggiuntive si creano quindi assembramenti negli orari di punta che vanno solamente ad aggravare la situazione. Insomma, per il Ministro Bianchi c’è da lavorare per garantire una didattica in presenza svolta in totale sicurezza.