L’emergenza da smog in Italia nel 2020 non si è arrestata nonostante il contagio da Coronavirus ed il lockdown abbiano frenato la mobilità.
L’emergenza sanitaria da Coronavirus ha costretto dal mese di marzo, e ben oltre 60 giorni, l’Italia a chiudersi in lockdown. Nonostante l’impatto negativo dal punto di vista politico e sociale, sembrava potersi innescare un meccanismo positivo per quanto riguarda l’ambiente e lo smog.
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I dati resi noti da Legambiente non hanno però confermato quest’ipotesi, anzi, i numeri parlano chiaro per ben 35 città italiane che sono ‘fuorilegge per le polveri sottili in tutto l’anno 2020’. Andiamo a scoprirle insieme.
La classifica italiana
Andando a leggere il report annuale ‘Mal’aria di città 2021’, pubblicato da Legambiente, emerge in primis la preoccupazione nel confronto con i parametri Oms, i quali sono più stringenti rispetto al passato. Sono infatti ben 35 i capoluoghi di provincia fuorilegge per polveri sottili Pm10.
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La maglia nera in questa speciale classifica spetta a Torino con ben 98 giorni di sforamento dei limiti quotidiani, seguita da Venezia a quota 88 e Padova con 84. Mentre al centro sud il primato va ad Avellino e Frosinone, con rispettivamente 78 e 77 giorni. Legambiente ricordo che le auto sono la fonte principale di inquinamento e che le emissioni delle vetture diesel continuano a causare un aumento della mortalità.
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Emergenza smog sempre più attuale
Si precisa inoltre come l’Italia sia indietro sulle azioni da mettere in campo per ridurre l’inquinamento atmosferico. “Basta deroghe, servono misure più coraggiose e concrete a partire dalla mobilità sostenibile e uso dello spazio pubblico per più avere più clean city, città pulite e più vivibili”: questo il messaggio lanciato da Legambiente.
Mentre andando a leggere la classifica completa sono 35 le città che superano il limite previsto per le polveri sottili nell’anno solare con una media superiore ai 50 microgrammi/metro cubo. Oltre alle città già elencate, ci sono anche Rovigo (83 giorni), Treviso (80), Milano (79), Cremona (78), Modena e Vicenza (75). Secondo i parametri dell’Oms Lodi, Verona e scendendo verso il sud dell’Italia, troviamo: Terni, Napoli, Roma, Genova e Ancona, Bari e Catania.
Numeri che ancora una volta testimoniano come anche le grandi città italiane non siano capaci di portar avanti un discorso ecologico, anzi, si contraddistinguono per un inquinamento elevato e altamente diffuso.