La distribuzione dei vaccini in molti stati europei prosegue a rilento a causa di problematiche legate alla cause farmaceutiche. Prende posizione la Gran Bretagna
Se è vero che l’arrivo dei vaccini rappresenta un segnale di speranza per tutto il mondo, è al tempo stesso ormai noto che la distribuzione stia subendo una serie di problematiche evidente. L’Italia, tra le altre, è protagonista proprio in questi giorni di una situazione singolare, che la vede al centro della polemica.
I vaccini, infatti, tardano ad arrivare nel numero stabilito precedentemente con le case farmaceutiche, il che sta rendendo la campagna vaccinale più lenta del previsto. Non solo l’Italia, va detto, visto che tutta l’Unione Europa sta subendo le conseguenze di una gestione poco organizzata.
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Alcuni nazioni hanno anche minacciato azioni legali nei confronti di alcune delle case farmaceutiche avevano garantito un numero di dosi che – nei fatti – al momento non sta ritrovando concretezza nei dati. Una situazione delicata, che ovviamente incide soprattutto sull’emergenza sanitaria e la salute dei cittadini.
In molti si chiedono in che modo anche l’Italia si muoverà per provare a ristabilire l’ordine, con il commissario straordinario Arcuri impegnato su più fronti. Anche tra le regioni stesse la polemica è aperta, tra chi sostiene che i vaccini debbano essere distribuiti in base alle delle variabili particolari piuttosto che altre.
In sostegno dell’Unione Europa sembra volersi schierare la Gran Bretagna che, dopo la Brexit, è parsa comunque disposta a collaborare con gli stati membri in un clima di solidarietà ed amicizia. Sostegno, si, ma senza perdere di vista quelli che sono gli interessi nazionali del popolo inglese.
Perchè se è vero che il governo targato Boris Johnson si è detto disponibile ad aiutare l’UE per i ritardi nella distribuzione del vaccini, è anche stato posto in maniera chiara e netta che le dosi destinate e preordinate dagli inglese non dovranno essere toccate.
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Lo ha chiarito il ministro Michael Gove, che ha specificato come le “forniture che sono state concordate e pagate e che saranno onorate”. Insomma, vi possiamo aiutare ma le nostre dosi non si toccano.
Un presa di posizione che ha suscitato subito qualche polemica emersa sul web ma non solo. Le forniture inglesi di AstraZeneca, contrattate in anticipo con la casa farmaceutica, non avranno alcune deviazione e la destinazione resterà il Regno Unito.
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