Carlo Conti non è sempre stato un conduttore amatissimo dal pubblico. Prima della carriera televisiva, faceva un’altra vita.
Tante persone del mondo dello spettacolo, ben prima di avere successo, hanno avuto una vita diversa. Magari un lavoro normale, che li ha tenuti lontano dai riflettori per diversi anni. Poi, alcuni per scelta ed altri per proprio volontà, sono approdati nel mondo della televisione, o recentemente anche di internet, come anche musica o sport.
Alcuni insospettabili, insomma, prima della fama si sono confrontati con lavori ben diversi. E’ il caso, ad esempio di Carlo Conti. La vita del conduttore, prima di arrivare sul palco dell’Ariston, era ben lontana dalla notorietà. Il presentatore fiorentino, infatti, ha avuto un passato come impiegato in banca.
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Si, per molti sarà difficile vedere Carlo dietro una scrivania, occupato tra numeri e conti. Eppure, Conti ha avuto un passato che stava per portarlo ben lontano dal mondo della televisione dove adesso è un mattatore assoluto.
Ci è arrivato per caso? No, nel caso di Conti il percorso televisivo è stato assolutamente voluto. Certo, l’inizio è stato comunque lontano dalla televisione, visto che il buon Carlo lasciò un posto fisso in banca ma non per approdare nel mondo della televisione. Almeno non direttamente.
Carlo Conti, prima in banca e poi in televisione
Lo showman 59enne, come detto, decise di lasciare il posto fisso in banca, una garanzia di stabilità, per inseguire il suo sogno, ovvero lavorare nel mondo della Radio. Da qui un percorso interessante, che l’ha visto navigare tra diverse emittenti, collaborare anche con personaggi di spicco come Marco Baldini, fino a fondare una radio tutta sua.
Dalla Radio, poi, il salto in televisione arrivato negli anni ’80 proprio in Rai, e che ancora adesso lo vede in pianta stabile nell’emittente pubblica. Carlo Conti, di fatto, è uno dei volti di punta, tra i più pagati e che ha saputo tramutare un suo sogno in qualche di forse addirittura più grande di quanto ci si potesse aspettare.
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“Arrivavo in istituto la mattina e andavo via alle 17. Dalle 18 alle 20 trasmettevo alla radio, nel weekend lavoravo in discoteca. Tenni duro, ma quella vita mi stava stretta”, ha raccontato Conti come riportato dal Corriere della Sera.
“Non era il mio, avevo bisogno della mia libertà e della mia indipendenza, mi pesava dover fare un’analisi di bilancio di cui non mi importava nulla e in cui non ero coinvolto emotivamente”, le frasi chiave di un discorso che evidentemente testimonia una scelta coraggiosa ma, soprattutto, vincente.