Conte domani darà le dimissioni: ma vuole essere rieletto

Nella giornata di domani il presidente del Consiglio Giuseppe Conte salirà al Quirinale: le sue intenzioni sono quelle di dare le dimissioni

Giuseppe Conte

Domani mattina alle ore 9 è stato convocato il consiglio dei ministri, il quale sarà il primo con cui il presidente Giuseppe Conte si interfaccerà. Da alcune indiscrezioni trapelate anticipatamente, Conte, come si legge in una nota di Palazzo Chigi, presenterà ai ministri la volontà di dimettersi. A seguire, si recherà dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella per la medesima notizia.

Immediata la risposta del Movimento 5 stelle: a favore del presidente del consiglio. Come si legge in una nota dei Capi gruppo M5s di Camera e Senato, Davide Crippa ed Ettore Licheri, era una decisione impossibile da evitare.

Il passaggio per il cosiddetto Conte ter è ormai inevitabile ed è l’unico sbocco di questa crisi scellerata. Un passaggio necessario all’allargamento della maggioranza. Noi restiamo al fianco di Conte. Continueremo a coltivare esclusivamente l’interesse dei cittadini, puntiamo a uscire nel più breve tempo possibile da questa situazione di incertezza che non aiuta.”

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Dobbiamo correre sul Recovery. Seguire il piano vaccinazioni, procedere immediatamente ai ristori per le aziende più danneggiate dalla pandemia. Il Movimento c’è, ed è pronto a fare la sua parte” concludono i capi gruppo.

La notizia delle dimissioni di Conte: i dettagli

Che il Presidente Conte abbia deciso di dare le sue dimissioni non è certo stato un colpo di scena, durante l’intera giornata di oggi infatti alcune voci avevano già parlato dell‘imminente salita al Quirinale del presidente del consiglio.

Nonostante il pieno supporto che il partito M5s abbia mostrato a Giuseppe Conte fin da subito,  anche lo stesso M5s ha tenuto a metterlo in guardia. In particolare in vista della relazione del ministro della Giustizia e capo delegazione M5s Alfonso Bonafede.  Calcando inoltre sul fatto che il governo ne uscirebbe sconfitto considerato che ad oggi i numeri non ci sono.

Ad ogni modo, Vito Crimi conferma: “Il M5S  è convintamente al fianco del presidente Conte in questo momento estremamente difficile per il Paese. Siamo la colonna portante di questa legislatura: come sempre ci assumeremo le nostre responsabilità, avendo come riferimento il bene dei cittadini”.

Con Conte per un nuovo governo chiaramente europeista e sostenuto da una base parlamentare ampia, che garantisca credibilità e stabilità per affrontare le grandi sfide che l’Italia ha davanti”.  Le parole su Twitter del segretario del Pd Nicola Zingaretti.

Intervento di Silvio Berlusconi contro Giuseppe Conte

Silvio Berlusconi

A dire la sua nelle ultime ore è stato anche Silvio Berlusconi che annuncia: “Nessuna trattativa è in corso, né ovviamente da parte mia, né di alcuno dei miei collaboratori, né di deputati o senatori di Forza Italia, per un eventuale sostegno di qualunque tipo al governo in carica” ha tuonato.

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“La strada maestra è una sola: rimettere alla saggezza politica e all’autorevolezza istituzionale del Capo dello Stato di indicare la soluzione della crisi, attraverso un nuovo governo che rappresenti l’unità sostanziale del Paese”.

Conclude Berlusconi: “Mi auguro che il Presidente del Consiglio sia consapevole dell’ineludibilità di questa strada“. Nel frattempo, è prevista una riunione, che avverrà in video conferenza, tra i membri del governo M5S ed il capo politico M5S Vito Crimi.

Intervento dell’Udc

L’Udc rimane fuori dai giochi dei responsabili”, questa invece la posizione dei parlamentari dell’ Udc. Anche in questo caso, la voce è stata unanime e durante la riunione avvenuta questa mattina tutti e tre i senatori dello Scudo crociato hanno votato NO.

Non prenderanno parte alla fiducia del Governo ed in maniera decisa e compatta voteranno no. “NO alla relazione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede“, si legge in una nota diffusa dall’Ufficio stampa del partito.

Paolo Gentiloni conclude

Paolo Gentiloni

“In Italia stiamo un po’ nei guai, nel pieno di una crisi che non aiuta le cose, avremmo bisogno di un governo capace di garantire che la crisi non diventi crisi sociale.”

“Che non ci sia crisi finanziaria, che sappia assicurare la qualità del piano di Recovery e confermi la scelta europeista, e invece siamo nell’incertezza“, ha detto il commissario all’economia Paolo Gentiloni.

Per Giuseppe Conte la strada per raggiungere la maggioranza si fa perciò sempre più in salita. Il tempo a disposizione è poco, il quadro confuso e all’orizzonte si intravede già anche l’ipotesi di un ritorno alle urne come unica via d’uscita alla crisi.

Matteo Renzi ha già annunciato il voto contrario di Italia viva e, visti i numeri del voto di fiducia di martedì al Senato (156 sì, anche grazie ai senatori a vita), l’Esecutivo potrebbe subire un ribaltone e finire in minoranza come già anticipato.

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