Isis: torna a colpire l’organizzazione terroristica con un duplice attacco nel centro della capitale dimostrandosi ancora forte e ramificata.
L’Isis è il nome che si è dato un organizzazione jihadista attiva in Siria e in Iraq, dove controllava un ampio territorio. Dalla proclamazione del califfato si sono resi protagonisti di svariate persecuzioni, anche di massa, e di attentati anche alle maggiori capitali europee.
Tra i più cruenti possiamo ricordare quelli avvenuti a Parigi, Nizza ed in Inghilterra, dove dece notizia l’hooligans del Millwall, premiato con una medaglia al valore, che decise di affrontarli a mani nude, consentendo così a molte persone di salvarsi.
Nel dicembre del 2017 molte agenzie di intelligence hanno dichiarato questa cellula terroristica sconfitta militarmente. La sconfitta territoriale dell’Isis avvenne grazie alla riconquista dei territori sotto il loro controllo sia iracheno che siriano come Mosul e Raqqa.
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Tuttavia piccoli gruppi di estremisti molto forti e ramificati sul territorio sono ancora presenti. L’organizzazione, sebbene duramente colpita e ridotta di numero, ha mantenuto la sua la sua capacità militare. Questo ha portato a gravi conseguenze sul territorio che hanno portato ad episodi molto spiacevoli.
Isis rivendicato l’attacco a Baghdad
Una delle più pericolose organizzazioni terroristiche presente nel medio oriente è tornata a colpire. Un duplice attentato suicida ha sconvolto la capitale irachena nella giornata di giovedì. Sono due gli attentatori che si sono fatti esplodere al centro della città, a breve distanza l’uno dall’altro.
Questo è quello che è successo nella zona del mercato di Piazza Tayaran. L’esplosione ha causato la morte di 35 persone, con centinaia di feriti. Sono passati due anni da quando nel 2019 la capitale venne colpita da un attentato di questa portata.
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Sin dall’inizio delle indagini si pensò ad un possibile attacco da parte della cellula terroristica. Poche ore dopo è arrivata la conferma. L’Isis ha ufficialmente rivendicato i fatti avvenuti a Baghdad tramite i suoi organi di propaganda.
L’Iraq è un paese che ultimamente sta vivendo un periodo di grave crisi economica, derivante prima dalla crisi del mercato dal petrolio e successivamente dal coronavirus.
Nei mesi scorsi sia nella capitale che in tutto il paese si sono susseguite una serie di manifestazioni popolari, segno di un clima politico e sociale molto difficile. Il dissenso nei confronti dello stato ha permesso a organizzazioni come questa di prolificare e di reclutare nuove leve, riuscendo a insidiarsi ancora una volta nel territorio.