Tik Tok è ancora una volta al centro delle polemiche dopo che una bambina di 10 anni ha perso la vita per una sfida lanciata su questo social.
Tik Tok è un noto social network che ultimamente ha preso piede, soprattutto nelle generazioni più giovani. Attraverso l’app gli utenti possono creare contenuti multimediali con i loro brani preferiti, che in molte occasioni diventano virali.
Non è la prima volta che la piattaforma cinese si trova al centro della polemica. Prima dell’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca l’amministrazione Trump ha provato più volte a bloccare l’app negli Stati Uniti. Questa vicenda iniziò ad agosto quando secondo il magnate le app trasferivano dati personali al governo di Pechino.
Vennero addirittura etichettate come un pericolo per la nazione. Lo scorso 7 dicembre un giudice ha emesso un ordinanza che bloccava le limitazioni imposte dal dipartimento del governo al colosso di internet.
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Tuttavia il verdetto è stato impugnato, segno che la Casa Bianca non intende fare passi indietro nonostante la fine del mandato di Trump.
Tik Tok e la sfida che è costata la vita ad una bambina di 10 anni
Da sempre su questo social network vengono lanciate sfide che prevedono coreografie dei più noti tormentoni del momento ma anche sfide spesso pericolose. Questo è il caso di ciò che è accaduto a Palermo. Una bambina di 10 anni ha perso la vita a seguito di una sfida trovata proprio su Tik Tok. La prova prevedeva di stringersi al collo una cintura e la bambina ha scelto quella dell’accappatoio.
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La direzione strategica dell’Arnas Civico ha dichiarato la morte celebrale. La piccola è stata ricoverata d’urgenza nel reparto di rianimazione dell’ospedale Di Cristina ma purtroppo non c’è stato niente da fare. Sono stati proprio i genitori a trovare il suo corpo senza vita. Il cuore si era fermato a seguito di un’asfissia prolungata, a seguito delle manovre di rianimazione il suo cuore ricominciò a battere ma il quadro clinico era comunque disperato.
Già da sta mattina i medici dichiararono uno stato di coma irreversibile ed alla fine non ce l’ha fatta. La polizia ha messo sotto sequestro il cellulare della vittima, nel quale dovrebbero esserci le immagini dei suoi ultimi istanti di vita. La procura dei minori ha aperto un fascicolo per “istigazione al suicidio” contro ignoti per poter procedere con le indagini.
In particolare si vuole esaminare se la tragedia sia avvenuta per emulare le gesta di qualcuno a lei vicino e le modalità in cui è venuta a conoscenza di questa sfida.