Lina Sastri, brillante attrice e cantante partenopea, la abbiamo vista esibirsi in Masaniello e Medea, una dei volti più amati dagli italiani, sta vivendo un momento difficile e straziante a causa di un lutto
Lina Sastri, una delle più apprezzate attrici napoletane, dall’animo caldo e dalla voce suadente, ha avuto una vita non sempre semplice. Andò via di casa all’età di 17 anni. Fin da subito capì di essere un’artista.
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In principio fu Napoli. Lina Sastri, che ha lavorato da ragazzina con grandi maestri come Eduardo De Filippo e Peppino Patroni Griffi, sente che le sue radici affondano lì. “Io non ho la famiglia rumorosa, non cucino bene, non mangio il ragù. Però sono profondamente napoletana” dice in una lunga intervista con il Corriere della Sera. “Sono nata in una piccola casa dei vicoli, in una condizione popolare che amo e mi ha dato tutto quello che ho”.
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Ma la prima giovinezza di Lina Sastri è stata anche segnata da assenze importanti. “Mio padre non c’era mai, si fece un’altra famiglia in Brasile, ha avuto due figli, i miei fratellastri, da due donne diverse, una bianca e una nera. Mai visti, nemmeno in foto. Papà è morto lì”. E non fece neppure in tempo ad applaudirla. Quanto alla madre, da cui invece si è sentita amata, si ammalò di Alzheimer e se ne andò. “I miei avevano la seconda elementare, la stessa età, belli, papà traditore, mamma gelosa”.
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Gli uomini di Lina Sastri
Quanto all’amore, Lina Sastri ebbe una passione esplosiva con Alessandro Kocochinski, noto pittore e scultore. “Cantò una sua canzone: Com’è bello il mare. Lo conobbi così. Alessandro si mise a disegnare un Nettuno triste con un cavalluccio marino che ero io. Dopo sposò una donna meravigliosa che ha avuto accanto fino all’ultimo giorno di malattia. Era cieco, pieno di sofferenze. Andarsene, per lui, fu una liberazione”.
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Poi il matrimonio: “Sei mesi ,con un argentino. Avevo 35 anni. Ero ancora disposta a guardare il baratro e a buttarmici dentro”. E a chi le chiede se sia ancora disposta a innamorarsi, risponde: “Lo vorrei eccome, non so vivere senza amore, è una condizione non umana”.
Il lutto doloroso di Lina Sastri e l’addio a Carmine
La vita è fatta di gioie e dolori e questo Lina Sastri lo sa bene. E’ di poche ore fa l’annuncio su Instagram della morte di suo fratello Carmine, morto per Covid. “Il virus assassino ha vinto, ciao adorato Carmine”, dice distrutta dal dolore. Aveva 73 anni ed era molto conosciuto: aveva un ristorante in via Niccolò Tommaseo, nei pressi di piazza Vittoria, a Napoli: La Casa di Ninetta.
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Lina aveva un rapporto speciale con il fratello e nel suo sfogo liberatorio contro questo male che se l’è portato via, ringrazia tutti:
“Ma Carmine non può morire. E’ indimenticabile. Era un Re. Un gigante. Un Eroe romantico. Ogni immagine di bellezza lo rispecchierà. Ogni nota di Mozart farà risuonare la sua felicità. Ogni brillante ispirazione lo risveglierà. Ogni rischiosa azione lo ricorderà. E creerà un ristorante in cielo. Carmine non può morire. E’ indimenticabile”.
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Ed ancora Lina scrive ancora: “Se fosse possibile scriverei sulla sua tomba una sua frase che mi disse anni fa: Fai l’artista e vuoi pure essere felice?