Nascosto per tre mesi in un aeroporto, non avendo contatto praticamente con nessuno: ecco svelato il motivo di questa pazzia.
Nascosto per tre mesi all’interno dell’area protetta dell’aeroporto internazionale di Chicago-O’Hare. Un uomo, di 36 anni, è stato arrestato dalle forze dell’ordine con il reato di violazione di area riservata a furto. Una storia particolare e che ha fatto sicuramente il giro del mondo.
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Del tutto inaspettato il motivo per cui ha deciso di isolarsi dal mondo esterno e di vivere per ben tre mesi in solitudine, senza avere contatti con nessuno. Andiamo a scoprire il perché di questa scelta, che l’ha portato poi ad essere arrestato e processato.
Arrestato e processato
Nella giornata di sabato, due dipendenti dell’aeroporto si sono avvicinati all’uomo, chiedendo a quest’ultimo di identificarsi, per quelli che sono controlli di routine. Di tutta risposta, il 36enne ha abbassato la mascherina e mostrato un badge che sarebbe servito a ‘salvarlo’ nei casi di emergenza. I lavoratori si sono però accorti che apparteneva ad un responsabile che ne aveva denunciato la scomparsa qualche mese prima.
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Di conseguenza i dipendenti hanno chiamato le forze dell’ordine che prontamente sono intervenute sul posto e hanno arrestato l’uomo. Lui, con tutta calma, ha spiegato di averlo trovato per puro caso all’interno dell’aeroporto e che in questi mesi di totale isolamento numerosi passeggeri lo hanno aiutato offrendogli del cibo. Davanti al giudice ha poi spiegato il perché si sia nascosto.
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La scoperta durante il processo
In tribunale si è poi scoperto che l’uomo è arrivato a Chicago il 19 ottobre con un volo proveniente da Los Angeles. Dal momento dello sbarco ha vissuto i restanti mesi nella zona di sicurezza dell’aeroporto senza essere scoperto.
Il giudice della contea di Cook, incredula, ha spiegato come mai si sia nascosto: “L’uomo, ha confessato di essersi nascosto nella zona privata per paura del Covid”. Una motivazione molto strana che ha lasciato tutti senza parole.
Nessuno ha scoperto come mai si sia recato a Chicago, ma il giudice gli ha comunque impedito di mettere di nuovo piede in aeroporto in attesa della cauzione per il rilascio. La prossima udienza si terrà il 27 gennaio. In era di Covid, insomma, ci si può attendere davvero di tutto.