Il gigante buono ha un cuore grande ma all’interno c’è solo un posto: questo retroscena rivela il suo unico grande amore
Da generazione in generazione siamo cresciuti con i suoi film, il grande Bud Spencer è da sempre nei cuori degli italiani ed oltre. La sua auto-ironia ed il suo tipico umorismo lo hanno reso noto fin dai suoi esordi. Conosciamolo meglio.
Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, prima di essere un magnifico attore è stato un campione nella disciplina sportiva del nuoto. In pochi conoscono questo suo rovescio di medaglia: nuotatore da record, per quasi dieci anni e campione italiano dei 100 stile libero fu il primo del nostro Paese a scendere sotto il minuto.
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Partecipò a due olimpiadi, fu anche azzurro del Settebello, la nazionale di pallanuoto, con cui ha vinto i Giochi del Mediterraneo del ‘55. Un fuoriclasse e con tanti differenti talenti era anche un ottimo marito e padre di famiglia.
E’ questo il ritratto che viene fuori dal curioso diario della figlia Cristiana Pedersoli: “Bud. Un gigante per papà” . La secondogenita di Spencer ha riunito in questo, tante avventure e ricordi coinvolgenti che hanno mostrato ulteriormente quanto fosse meraviglioso l’attore.
Bud Spencer: passione e curiosità
Nato a Napoli nel 1929, ma da quando aveva undici anni a Roma, è rimasto un icona della risata fino ai suoi ultimi giorni. Poco prima della sua dipartita, nel 2016, infatti aveva dichiarato: “Quando non sarò più tra voi non voglio facce tristi, gente vestita di nero…E soprattutto non dite che sono morto perché mangiavo troppo“.
Il suo nome era già nato da un messaggio di ironia poiché proveniva dall’unione del nome della sua birra preferita (la Budweiser) assieme all’attore Spencer Tracy. Ma lo sport non era l’unica passione dell’attore, amava mangiare e questo non era un segreto.
Ma la moglie era preoccupata, a quanto rivela la figlia raccontando che quando gli veniva tolto il cibo Spencer si innervosiva talmente tanto che faceva ridere anche in quel caso. Il suo comportamento nella vita era proprio quello dei film.
Perché lui era davvero sé stesso nei film. Soprattutto nei film di “Piedone“: “Il commissario Rizzo è proprio papà nella sua umanità, nella difesa dei deboli, nel senso di giustizia e nella napoletanità che per lui è stata sempre molto importante.
“In quei film non si fece neanche doppiare, è proprio la sua voce originale e per me è ancora più emozionante.” aveva dichiarato Cristiana Pedersoli.
Ma nel suo cuore un solo amore: Napoli
In molte interviste Bud Spencer si era identificato sempre come “Napoletano” e mai “Italiano” scatenando la risata di chiunque lo intervistasse. “Futtetenne” era il suo motto, che non significa fregarsene degli altri o del mondo, ma al contrario dar valore ogni giorno solo alle cose importanti.
Questo era quello che il noto attore voleva insegnare con il suo umorismo: non arrabbiarsi per motivi futili perché il tempo va goduto e non sprecato. Era convinto che bisogna vivere con leggerezza il dono che ci è stato fatto da Dio: la vita.
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Aveva intitolato “Futtetenne“ una delle sue canzoni, quella che più spesso negli ultimi anni canticchiava e faceva ascoltare a noi e ai figli e ai nipoti. E ha portato avanti fino all’ultimo la grandezza della sua Napoli.
“Napoli ha fatto scuola fin da quando non era ancora Napoli. Quando entro a Napoli mi sento emozionano perché ha qualcosa che il resto del mondo non ha. Io l’ho girato tutto il mondo ma Napoli è speciale. Ho sempre portato avanti Napoli e poi l’Italia. Napoli è Napoli. L’Italia non si sa”, aveva dichiarato Spencer.
La sua caratteristica migliore
Non è strano capire perché le persone lo amino ancora così tanto. Non si parla solo di un grande attore che ha introdotto nel mondo dello spettacolo l’ironia come non la si era mai intesa, ma anche di un uomo di altri valori. Anche da adulto ha saputo mantenere uno spirito da bambino.
“Quell’entusiasmo, quel senso di meraviglia e stupore per ciò che ci circonda. Penso che sia riuscito ad arrivare al cuore bambino che c’è in ognuno di noi. Diceva sempre che una volta a scuola gli chiesero che cosa volesse far da grande. Lui rispose: “Essere felice”. Ma dissero che era andato fuori tema, non aveva capito. Mentre lui era convinto: “No, siete voi che non avete capito il senso della vita” spiega la figlia.