I vaccini sono praticamente finiti in Italia, con la possibilità di una forte decurtazione della fornitura per la penisola: cosa potrebbe accadere?
In Italia ha preso il via ormai da settimane la campagna di vaccinazione che sta investendo medici e operatori sanitari che lottano in prima linea contro l’espandersi del contagio da Coronavirus. Sono in totale 1 milione le persone che hanno utilizzato la prima dose, con i numeri che ci dicono come siano la metà i contagiati, che superano di poco i 500 mila attualmente positivi al virus.
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Il tutto è stato favorito dall’arrivo celere delle dosi e da una ‘catena di vaccinazione’ molto veloce ed efficace, che ha permesso praticamente a (quasi) tutti i sanitari di poter fare uso dei vaccini. Ciò che però al momento preoccupa è il prosieguo di tale operazione, che andrà a toccare le fasce deboli della popolazione (80enni e 70enni).
Il commissario dell’emergenza, Domenico Arcuri, nel commentare l’andamento ha affermato: “Risultato di cui andare orgogliosi, siamo il primo paese in Europa per la somministrazione del vaccino”. Parole a cui fa però seguito la mancanza di certezze per il futuro. Infatti, se il Moderna è stato ritenuto compatibile al Pfizer-Biontech, è quest’ultimo a lasciare tutti senza parole.
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Si starebbe lavorando infatti per aumentare la capacità del vaccino e quindi saranno decurtate le dosi per i diversi Stati d’Europa. Una scelta che naturalmente non è stata ben presa con i Ministri pronti a dichiarare battaglia. In particolar modo Norvegia e Lituania che hanno dichiarato “il taglio inaccettabile”.
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E cosa accadrà in Italia? Se lo stanno chiedendo in molti, con la possibilità di una decurtazione dalla Pfizer di oltre il 29%. “Dichiarazione inaccettabile con tempi gravi – così Arcuri che continua – abbiamo chiesto a Pfizer di rivedere i propri intenti”.
Un disagio che, sommato ai problemi di cui soffre già l’Italia, rende la situazione ancor più caotica. Infatti, a causa dei ritardi, in Lombardia la vaccinazione di massa non inizierà nei primi giorni di marzo, ma presumibilmente verso la fine dello stesso mese.
Vedremo quindi come si muoverà il Governo affinché si possa assicurare all’Italia di aver a disposizione dosi ampie del vaccino affinché si possa procedere ben presto alla somministrazione di gran parte della popolazione prima del periodo estivo.
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