Il principe Carlo, come Diana all’epoca, si esprime sul nuovo progetto che sarebbe stato tanto a cuore anche alla stessa Lady D
Poche ore fa il principe Carlo ha pubblicato sul suo profilo social un intervista rilasciata all’emittente Cnn, ha presentato il suo nuovo progetto ambientalista che racchiude mezzo secolo di attivismo e di impegno personale nei confronti della natura.
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“Terra Carta“, fa parte di un progetto voluto dall’erede al trono di Inghilterra, progetto che spinge le aziende di tutto il mondo a prendere un impegno molto importante: raccogliere oltre 10 miliardi di dollari nella prossima decade per combattere la minaccia del cambiamento climatico.
L’iniziativa del principe prende ispirazione dalla “Magna Carta” come lui stesso ha dichiarato durante l’intervista. Il documento storico, che risale al 1215, definisce i diritti di tutti gli inglesi allo stesso modo “La terra carta” definisce quella della natura.
Carlo è convinto che il bene del pianeta sia in gran parte in mano alle singole aziende:” “Oltre 800 anni fa la Magna Carta ispirò la difesa delle libertà fondamentali degli individui. Nei prossimi 800 anni, i diritti fondamentali della natura dovranno rappresentare una svolta nel futuro dell’industria e dell’economia”.
L’iniziativa del Principe Carlo: reazioni
Un’iniziativa lodevole da parte del principe, anche se in molti si chiedono come reagirà la Regina Elisabetta. Che nonostante apprezzi le buone intenzioni non ha mai considerato realmente lodevole l’attivismo del figlio.
E se il nome scelto dal principe per la sua iniziativa green intendeva trarre autenticità dalla Magna Carta, un documento iconico scritto in latino, le critiche più forti sono sopraggiunte dagli storici e dagli esperti.
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In particolare la famosa storia della Bbc, Mary Beard, ha affermato: “Questa è una cosa miseramente pedante da dire riguardo un’ottima causa (e me ne scuso) ma Magna è un aggettivo mentre Terra è un sostantivo. Terra Carta non significa nulla” .
Il progetto riunisce le forze delle industrie, dei governi, della filantropia e della tecnologia per salvare il mondo con atti concreti e soldi ben spesi. Ci sono in gioco i diritti della natura, del pianeta e delle future generazioni, e non c’è più tempo da perdere.
“Terra carta” in dettaglio
Il documento contiene 17 pagine e prevede un piano suddiviso in 10 punti, che pone le basi per un futuro più eco-sostenibile. Per le imprese disposte a seguire una tabella di marcia prevede inoltre una “Natural Capital Investors Alliance“.
Quest’ultima conta di raccogliere entro due anni 10 miliardi di dollari per iniziative verdi. Chi entra a far parte del progetto dovrà predisporre fondi da investire nel “capitale naturale”. Allo scopo di ridurre le emissioni, stimolando la crescita economica sostenibile e ripristinando la biodiversità.
“Per garantire il nostro futuro non abbiamo altra scelta che fare in modo che ogni giorno conti, e dobbiamo cominciare oggi. Faccio un urgente appello ai leader, di tutti i settori e di tutto il mondo, a dare il loro sostegno a questa ‘Terra Carta’.”
“Incoraggio in particolare gli operatori dell’industria e della finanza a fornire una guida pratica a questo progetto comune. Questo poiché solo loro sono in grado di mobilitare l’innovazione e le risorse necessarie per trasformare la nostra economia globale” , ha dichiarato il reale.
Una vita di lotte per la difesa dell’ambiente
Carlo nel suo discorso ha evidenziato il progresso industriale negli ultimi decenni, ma ha ricordato che questo progresso “è stato anche causa della distruzione di gran parte del mondo nel quale viviamo“.
L’iniziativa del Principe cade nel cinquantenario del suo primo discorso in favore dell’ambiente, tenuto quando aveva solo 21 anni, contro il pericolo rappresentato dai rifiuti della plastica.
Se le cose all’interno della famiglia Reale fossero andate diversamente forse le proposte del principe Carlo sarebbero ora più note. nonostante ciò il tempo gli ha dato ragione.
Da sempre a favore dell’ ambiente Carlo ha portato avanti le idee di Diana con numerose iniziative quali l’agricoltura e l’allevamento biologici nella tenuta di Highgrove e nelle sue proprietà in Cornovaglia o i progetti a favore dei giovani imprenditori.