Una pasta abissina che non è scesa giù per numerosi italiani che hanno avuto da ridire verso la Molisana entrata in un vortice di polemiche.
Non c’è pace per il commercio, se il 2020 è stato un anno letteralmente da dimenticare per le attività, ecco che il 2021 non inizia nel migliore dei modi. Nella giornata di oggi non si fa altro che parlare della polemica riguardante l’Azienda La Molisana. Quest’ultima è infatti entrata in un grande vortice di polemiche a causa di una scelta mediatica non proprio ‘azzeccata‘.
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Il pastificio di Campobasso infatti utilizza ancora i nomi originali dei propri prodotti, questi però avendo una base antica, richiamano a tempi non proprio felici per la penisola. Ecco che di conseguenza, in seguito ad una campagna pubblicitaria della stessa azienda, si è alzato un gran polverone che solo ora, pian piano, si sta spegnendo.
La polemica scoppiata con La Molisana
Il tutto parte dai nomi dei formati dei prodotti: Tripoline, Bengasine, Assabesi e Abissine. Queste richiamano al periodo del colonialismo. Una pubblicità che affermava: “La pasta di semola diventa elemento aggregante? Perché no! Già Trilussa in un sonetto affermava che ‘appena mamma ce dice che so’ cotti li spaghetti, semo tutti d’accordo ner programma’. Di sicuro sapore littorio, il nome delle Abissine Rigate all’estero si trasforma in “shells”, ovvero conchiglie”.
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Non potevano insomma che generare grandissime polemiche queste pubblicità che evocano un periodo passato e che gran parte della popolazione vuole solo unicamente dimenticare. Ecco quindi che non si è fatta mancare la risposta della stessa Azienda che ha voluto chiarire la propria posizione.
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Pasta abissina: ecco cosa ha fatto l’azienda
Il responsabile marketing de La Molisana ha infatti spiegato come l’azienda sia lontana dai temi indicati, tanto che basta ricordare come lo stesso pastificio sia stato distrutto dai nazifascisti in ritirata da Campobasso.
Lo stesso amministratore delegato tende poi, in chiusura, a scusarsi: “Il pastificio ha più di 100 anni. Noi abbiamo rifondato l’azienda nel 2011 e non abbiamo pensato di modificare questi nomi che, all’epoca, avevano tutti i pastifici – spiegazione che potremmo definire esaustiva – Ce ne scusiamo, perché quei nomi hanno rievocato in maniera inaccettabile una pagina drammatica della storia. E revisioneremo i nomi dei formati”.