Crisi economica: quasi il 30% di perdite nel settore auto

In gran crisi il settore delle auto con la perdita economica che va a sfiorare il 30%. Ecco i numeri sempre più drammatici.

La situazione sociale per quanto riguarda l’Italia è sempre più drammatica ed i numeri emanati dal Ministero della Salute non sembrano dare al momento una speranza di ripresa. Ecco quindi che si fa avanti anche e soprattutto la crisi economica incombente. Lo si nota anche per quanto riguarda le auto e le vendite dell’anno appena trascorso.

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Andiamo quindi a scoprire i dati e tutte le statistiche con il solo mese di dicembre che conta l’immatricolazione di quasi 120 mila auto, andando nello specifico a 119.454. C’è stato in questo caso un calo del 14,95% andando a confrontare le vendite con lo stesso mese dello scorso anno.

Un anno nero per l’economia mondiale

I dati vengono commentati dal centro Studi Promotor, che afferma come il “mercato sia a livello degli anni 70 del secolo scorso”. Le statistiche quindi parlano chiaro, tant’è che per la ripresa si spera negli incentivi: “bisogna quindi guardare avanti per sperare in un futuro migliore”.

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Si legge come Fca ha immatricolato negli ultimi dodici mesi 331.120 auto con dei numeri che vedono un calo del 26,76% rispetto all’anno 2019. In questo caso quindi la quota è di 23,97% che trova un aumento dello 0,38% con un 23,58% precedente. Si registra invece come le immatricolazioni di dicembre del gruppo Fca sono state in questo caso 31.369.  Infine si registra come la quota è cresciuta del 4,17% dal 22,09% al 26,26%.

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La crisi economica ed i risultati davvero drammatici

Andando invece a scoprire totali, si va infatti a scoprire come gli ultimi dodici mesi siano stati di grandi difficoltà per il settore delle auto. La crisi economica infatti si registra anche e soprattutto dal punto di vista delle immatricolazioni, secondo i dati che sono stati resi noti dal Ministero dei Trasporti.

Emerge infatti come siano state oltre il milione le immatricolazione, per la precisazione ben 1.381.496. Si tratta di numeri che, confronti con l’annata precedente, portano a concludere come ci sia una perdita che si stima in questo caso al 27, 93%. Questa cifra che indica un disvalore rispetto allo 2019, il precedente.