A Milano un ragazzo sfregia la propria amica dell’età di 14 anni. Un gesto che secondo il Tribunale sarebbe generato dal lockdown.
Il lockdown ha provocato danni dal punto di vista psicologico a tantissimi giovani che hanno sofferto la permanenza forzata tra le mura amiche. Ecco quindi che anche un atto di sfregio, compiuto da un ragazzo verso una 14enne, può essere ricondotto al periodo di chiusura. Questo è quanto sta accadendo a Milano.
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Una 14enne è stata ricoverata all’ospedale di Cernusco sul Navigli, in provincia di Milano. Il perché risiede in uno sfregio compiuto da un amico poco più grande, con la ragazza che avrebbe provato a rispondere allo stesso modo, ma senza riuscirci.
La somiglianza con Jocker
Molto particolare il caso, siccome i due ragazzi in una prima versione avrebbero affermato di essere stati aggrediti in strada, ma è sembrata poco credibile la cosa. Così il ragazzo è stato denunciato alla Procura per “deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso“. In molti hanno addirittura ipotizzato che si sarebbe fatta questa determinata azione per assomigliare a Jocker.
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In un secondo momento poi il 17enne ha affermato come i due l’episodio si sia verificato perchè: “Abbiamo voluto far questa provare per verificare dove arrivasse la soglia del dolore”. Parole che hanno scosso le forze dell’ordine. Quest’ultime infatti hanno stentato a credere a questa dichiarazione.
La stessa Procura avrebbe poi accurato che c’era l’intenzione nella ragazza di infliggere lo stesso taglio al ragazzo, ma il dolore lancinante ha avuto la meglio. Ferite che, come abbiamo già scritto, sono molto simili al ‘ghigno di Jocker‘.
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Il tribunale dei minorenni: “Sofferenza acuita dal lockdown”
Ad esporsi in merito al triste episodio il Tribunale per i minorenni di Milano, nella persona di Ciro Cascone. Quest’ultimo ha infatti affermato che: “Si tratta di due ragazzi sofferenti, che vanno aiutati. L’associazione con Joker è deleteria, si tratta di spinte autolesionistiche“.
Infine ecco che c’è l’accostamento con il lockdown: “Questi gesti si sono sempre compiuti tra ragazzi e in generale possono essere anche acuiti dal lockdown, di ferite che qua sono evidenti e che spesso i ragazzi si fanno in silenzio”. Ora toccherà allo stesso Tribunale cercare di aiutare entrambi gli adolescenti ad uscire dal periodo buio.