Conte si schiera fortemente a favore del taglio alle emissioni approvato dalla commissione europea. “Dobbiamo salvare il pianeta”.
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Le emissioni di CO2 (o anidride carbonica) sono uno dei principali motivi dell’inquinamento sul nostro pianeta. L’anidride carbonica non è altro che un ossido acido, la sua molecola è composta da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. Questa sostanza è necessaria agli esseri viventi, soprattutto alle piante che tramite anidride carbonica avviano il processo di fotosintesi.
Una sovrapproduzione di anidride carbonica va a contribuire all’effetto serra, alzando del 70% il riscaldamento terrestre. L’Unione Europea ha già stabilito delle normative che mirano a regolamentare le emissioni di tale gas. Questa normativa istituisce a livello comunitario un sistema per lo scambio di quote di emissioni di CO2, queste quote sono chiamate EAU. Tali normative vengono applicate per la prima volta nel triennio 2005 2007, mentre il secondo periodo di applicazione avviene in contemporanea con la stipula dei protocollo di Kyoto nel quinquennio 2008 2012.
Il prezzo delle emissioni viene stabilito dal mercato, considerando le interazioni tra domanda e offerta, tale prezzo varierà a seconda di alcuni fattori di natura macroeconomica caratterizzati dalle assegnazioni a livello europeo e dalle offerte di acquisto e di vendita.
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L’Europa si schiera fortemente contro l’inquinamento. Nel vertice che si è tenuto tra le nazioni europee si è raggiunto un accordo sul taglio alle emissioni di CO2. Tanti i paesi che si sono schierati a favore. Solo la Polonia, che è fortemente dipendente dal carbone per soddisfare le proprie esigenze energetiche, inizialmente si è schierata contraria ottenendo così la menzione del gas come tecnologia verso la transizione.
Nella giornata di ieri durante il vertice del consiglio europeo dunque sono arrivate importanti novità riguardo il taglio alle emissioni. Il presidente Charles Michel dichiara “L’Europa è al primo posto nella lotta contro il cambiamento climatico”. La decisione che si è presa sembrerebbe quella di tagliare tali emissioni addirittura del 55% entro il 2030.
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L’attuale premier si è schierato fortemente a favore del taglio previsto. Nonostante i tanti sforzi fatti fin ora il mondo deve fare i conti con cambiamenti climatici sempre più catastrofici e l’attuale premier prende una posizione forte su quanto emerso dal confronto con gli altri paesi europei. Ma la lotta all’inquinamento non finisce qui. Conte dichiara “Come membri dell’Unione Europea siamo fortemente impegnati nelle strategie di lungo periodo che definiscono la rotta per arrivare a zero emissioni entro il 2050“.
Un obbiettivo molto difficile ma che, con le giuste pianificazioni e la dovuta partecipazione da parte degli stati membri, potrebbe essere perseguito in modo tale da cercare di arrestare il cambiamento climatico che la terra sta affrontando.
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