Il rapporto del cts smaschera Conte: Sta prendendo i pieni poteri

Continua la lotta mediatica tra il premier Conte e chi lo accusa di star utilizzando i poteri in suo possesso in maniera subdola.

Al Governo tira una brutta aria per il premier Conte, chiamato a dover prendere fondamentali decisioni in vista del Natale. Festività infatti insolite a causa dell’espandersi del contagio da Coronavirus che tiene in apprensione il paese. Ecco quindi che si apre un’interessante discussione.

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Questa riguarda il presidente del consiglio, ma soprattutto la maggioranza, siccome da molti, in seguito ai dati resi noti, risultano inadeguate le misure prese. Insomma, non si riesce di conseguenza a comprendere chi abbia ragione e chi invece sia in errore. Ecco quindi che entra il gioco il tanto temuto Comitato tecnico scientifico.

L’intenzione del Comitato tecnico scientifico

Il comitato tecnico scientifico avrebbe infatti affermato durante l’ultimo verbale di non volere la chiusura dei bar e dei ristoranti nell’ultimo Dpcm. Questa decisione sarebbe infatti stata presa dal premier Conte in totale autonomia. Una notizia che crea naturalmente scandalo e sgomento tra la popolazione che si chiede perché abbia agito così l’uomo numero 1 del Governo centrale.

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Il verbale del Cts infatti riporta che era stato richiesto: “il rigoroso rispetto e controllo delle misure già più volte indicate dal CTS ed oggetto delle norme attualmente in vigore”. Inoltre, anche: “intensificazione della vigilanza e delle azioni di contrasto che devono essere rese più agevoli nella loro possibilità di adozione“.

Premier Conte bugiardo? Ecco la verità

“La coerenza della limitazione già prevista dalle raccomandazioni vigenti per i contesti domestici relativa al numero massimo di persone che possono condividere il medesimo tavolo all’interno dei locali di ristorazione”: questa una delle frasi che potremmo ritenere decisiva.

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Insomma, diviene complicato difendersi per il premier Conte che è quindi accusato di aver affermato il falso. Soprattutto gli viene contestato di “voler pieni poteri” e quindi di orchestrare a proprio piacimento gli stessi DPCM. Accuse difficili da togliersi di dosso e che sicuramente pesano come un macigno soprattutto in questo caso.