La morte del grande Campione Diego Armando Maradona lascia tutt’ora discutere: a seguito dell’operazione sbatte la testa dal lato opposto a quello dell’intervento, nessun controllo viene effettuato.
La morte di Armando Maradona torna a far discutere. La linea di fuoco giudiziaria legata alla morte del fuoriclasse si infittisce sempre più.
A parlare stavolta è Rodolfo Baqué, avvocato dell’infermiera Dahiana Madrid, il quale ha svelato un dettaglio che finora è stato tralasciato.
Qualche mercoledì fa, Diego Armando Maradona, sarebbe caduto nella villa dove si trovava sbattendo la testa sul lato destro. Lato opposto a quello dell’intervento procurandosi un ematoma subdurale.
Il colpo non risultò notevolmente energico, l’atleta fu soccorso immediatamente e secondo l’avvocato Baquè non fu contatta nessuna clinica che potesse intervenire.
Afferma l’avvocato che ciò avvenne per decisione di Maradona stesso. Ma lui avrebbe potuto veramente essere in grado di prendere questa decisione?
Il legale di Diego Armando Maradona afferma che quest’ultimo non si trovasse in una clinica appropriata alle sue condizioni poiché non vi era presente neppure un medico di base. La somministrazione dei farmaci era infatti a carico dello psichiatra e la sua frequenza cardiaca superava spesso i parametri normali senza alcun controllo.
“Se non si fosse trovato là oggi probabilmente sarebbe ancora vivo”. Ha assicurato il legale della famiglia Maradona.
Baqué insiste. Racconta che i tre giorni precedenti all’intervento fu lo stesso Diego Maradona a non uscire dalla stanza senza neppure accedere la tv.
Ma le sue pulsazioni erano arrivate a 115 al minuto ed il giorno precedente alla morte hanno sfiorato i 108. Ciò fa molto riflettere poiché è rinomato che un paziente con problemi coronarici non può superare le 80 pulsazioni.
Il legale di Maradona ha concluso: “Il suo corpo inviava segnali che non sono stati mai colti. Non ha ricevuto nessun farmaco in merito, Maradona avrebbe potuto farsi ricoverare nella clinica più lussuosa del mondo, ed invece si trovava in un luogo inadatto“.
Un equipe di magistrati sta indagando da giorni sulle cause della morte del ‘Diez’. I pm hanno realizzato una perquisizione nella residenza e nella clinica del medico di fiducia dell’ex calciatore, il neurochirurgo Leopoldo Luque. Quest’ultimo potrebbe far parte di una stretta ipotesi di Omicidio Colposo.
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