Giuseppe Conte dichiara di aver respinto l’ipotesi di rivedere la squadra. Parole riportate non corrispondono al pensiero suo pensiero.
Dopo giorni di polemica e di tensioni all’interno della maggioranza, il PD ed i sostenitori di Renzi parlano di rimpasto del governo e il no del movimento 5 stelle, Il corriere della sera riferisce un colloquio con l’attuale presidente del consiglio Giuseppe Conte durante il quale ha respinto in modo assoluto l’ipotesi di rivedere la propria squadra.
“Non possiamo venire incontro alle ambizioni di qualcuno che spera in ruoli più importanti, soprattutto in un momento di emergenza come questo” è ciò che ha dichiarato l’attuale presidente del consiglio dei ministri.
Palazzo Chigi però smentisce in quanto a detta loro l’unico tema trattato sarebbe stato il Recovery plan. Tutte le parole riportate dal quotidiano, incluse quelle relative al cosiddetto rimpasto al ruolo di Di Maio e Renzi non solo non sono parole pronunciate da Conte, ma non corrispondono nemmeno al suo pensiero.
Le attenzioni del premier risulterebbero infatti concentrate sui 209 miliardi in arrivo dall’Unione Europea, serve una struttura manageriale solida per gestire le risorse e fare in modo che i progetti vengano realizzati bene e nei tempi stabiliti.
Il presidente smentisce anche le presunte tensioni con il segretario Nicola Zingaretti per la governance del Recovery, a questo proposito avrebbe dichiarato “Lo sento tutti i giorni e non è vero che non è d’accordo sulla cabina di regia a tre. Ne avevamo parlato e c’è perfetta coincidenza“.
Giuseppe Conte si riferisce al fatto che l’ipotesi che a giocare questa partita sarà un comitato collegiale formato proprio dal premier, dal ministro dell’economia e quello dello sviluppo economico, affiancati da sei manager uno per ogni macrosettore del piano. Il presidente del consiglio rassicura: “Saranno persone con forti competenze e capacità di coordinamento.
Saranno individuati 50 nomi per ognuno dei sei team, questo non per assegnare centinaia di incarichi ma per seguire passo dopo passo la realizzazione dei lavori. La struttura avrà anche poteri sostitutivi, ciò significa che se un progetto dovesse ritardare subentreranno i tecnici e commissariano l’opera.
Durante questa intervista il presidente del consiglio ci tiene a rassicurare le voci che lo accusano di voler accentrare su Palazzo Chigi la governance del piano di resilienza. La regia riferirà periodicamente non solo al consiglio dei ministri ma anche al parlamento.
Enzo Amendola sarà invitato come referente dei progetti a Bruxelles. Mentre per le opposizioni c’è un apertura, il premier ha infatti dichiarato: “ci sarà un grande confronto pubblico e coinvolgeremo tutto il parlamento”
Per quanto riguarda i tempi Conte assicura “Non c’è nessun ritardo, siamo in dirittura d’arrivo” la speranza è chele personalità di “altissimo livello” che comporranno questa task force siano scelte di comune accordo con il capo dello stato Sergio Mattarella
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