Migliaia di corpi cristiani esamini ricordati con un tacito silenzio. Nessuno ne parla ma la cristianità in Nigeria non esiste più.
La comunità cristiania in Nigeria stenta a sopravvivere. Una guerra persa in partenza, che continua dal Febbraio del 2014. Addirittura in quell’anno – ‘‘sono andati a prenderli casa per casa e poi hanno cominciato a sgozzarli o a farli a pezzi’’.
La loro colpa? Il loro credo. Cristiani e persino musulmani considerati troppo moderati fatti fuori, colpevoli di un Dio diverso o un’idea religiosa troppo liberale. Uomini, donne e bambini, non si fa alcuna eccezione e la pietà non è un sentimento da prendere in considerazione.
Le ragazze più giovani, la ‘‘carne fresca’’, non assistono solo alla carneficina della propria famiglia e dell’intera comunità, ma a loro tocca una sorte ancora più spietata, quella di schiave del sesso. Non c’è spazio sufficiente per chi crede in Gesù.
Ma chi ne parla? La comunità cristiana è consapevole dei fratelli che perde giorno dopo giorno? Un paio di trafiletti e qualche riga spesi sui giornali per l’ennesimo massacro. Tutto tace, pochi dettagli, poca consapevolezza.
Non c’è abbastanza spazio per chi crede in Gesù nemmeno nella stessa comunità di fedeli. Solo nel 2012 secondo una statistica dell’associazione Acs, 791 sono i cristiani morti e ancor di più le chiese rase al suolo, un suolo nemico, un suolo ostile.
I cristiani nigeriani lasciati alla mercé dei pastori islamici, i ‘‘Fulani’’. Tra le prime file c’è il gruppo del militante Boko Haram, estremista islamico, che mutila, nella migliore delle ipotesi, tutti coloro che non si conformano al suo ideale di appartenenza all’Islam.
Questo fenomeno è ingestibile per il governo nigeriano, che non riesce a contrastare questi attacchi così violenti o consegnare alla giustizia i responsabili di tale violenza.
Sarebbe il caso di sensibilizzare le comunità cristiane di tutto il mondo per mettere in atto l’insegnamento di Gesù? ‘‘Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni con gli altri’’ Il Natale sembra essere il giorno preferito per la carneficina, è diventata ormai una ricorrenza.
Ogni nascita di Cristo deve essere segnata dalla morte dei suoi seguaci. Molti la definirebbero una punizione, una legge del taglione rivisitata dal popolo islamico. In uno sperduto angolo d’Africa, un’intera comunità non ha più un volto e tutto tace.
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