Una delle categorie più in difficoltà riguarda palestre, teatri e cinema. Ecco quindi che si prospetta per loro una nuova chiusura.
Il futuro dell’Italia è appeso ad un filo. Questa è una delle numerose considerazioni che vien fuori da quanto stiamo in queste settimane apprendendo dai maggiori media nazionali. Si sta infatti decidendo per quanto riguarda la riapertura di determinate attività, tra cui le palestre, i teatri ed i cinema.
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Determinate aziende che hanno vissuto un 2020 critico sotto ogni prospettiva e che rischiano quindi un tracollo totale nella prossima annata che risulterà di conseguenza decisiva. Ecco che il ruolo del Governo sarà di conseguenza fondamentale per evitare che migliaia e migliaia di aziende debbano chiudere definitivamente.
Il capodanno potrebbe portare con sé novità
Ecco quindi che avanzano diverse ipotesi, le quali dovrebbero trovare ufficialità o smentita già nei prossimi giorni. Ciò affinché negli ultimi giorni festivi possa essere programmato il futuro in vista del ‘possibile ritorno alla normalità’. Le fonti del governo però non sono così ottimistiche ed ecco che invece di libertà, ecco che emergono delle possibili e nuove restrizioni.
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Emerge infatti come si sta valutando il tutto in base a quanto accadrà nelle giornate festive. Solo nel caso in cui ci fosse un miglioramento totale della situazione epidemiologica, si potrà riaprire almeno parzialmente determinate attività.
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Palestre, cinema e teatri: cosa riserva il futuro?
A tal proposito si evidenzia come potrebbero essere rinnovate le misure al momento in atto nella penisola per quanto riguarda la sospensione degli spettacoli pubblici di ogni tipo nelle sale teatrali. Questo riguarderebbe lo stop anche per le sale da concerto, le salecinematografiche e altri spazi anche all’aperto, così come la chiusura di palestre e piscine.
Insomma, il rischio che il tutto possa protrarsi anche per il mese di gennaio è alto. Si ipotizza infatti che il tutto possa essere sbloccato solo a partire da metà gennaio, quando si prevedono delle aperture che possano consentire di conseguenza di lasciar la possibilità di intraprendere attività di svago come ad esempio le palestre.
Il tutto resta quindi appeso ad un filo e soprattutto al comportamento degli italiani durante la parte conclusiva delle festività natalizie.