Il natale si sa, è il periodo più bello dell’anno. Le luci si accendono ed illuminano le strade di tutte le città e le musiche natalizie risuonano nei negozi e nelle case.
In molti attendono questo momento per dare libero sfogo al loro spirito natalizio, ma c’è anche chi invece si stressa nel “tram tram” del Natale. Voi di qualche schieramento fate parte?
Recentemente un gruppo di ricercatori danesi ha deciso di capire se “La magia del natale” possa davvero essere localizzata in qualche area del cervello umano. E ciò che hanno scoperto è davvero sorprendente.
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Per scovare lo spirito natalizio il gruppo di ricercatori appartenenti al dipartimento di neurologia e fisiologia clinica e di medicina nucleare dell’Università danese di Copenaghen ha confrontato un gruppo di dieci persone.
Nel dettaglio
Tra questi, 8 uomini e 2 donne, alcuni avevano festeggiato il Natale fin da piccoli ed altri non avevano mai vissuto la tradizione natalizia.
I partecipanti al “gruppo natalizio” erano tutti danesi mentre quelli del “gruppo non natalizio” vivevano nella stessa zona della Danimarca, ma erano di origine differente: quali pakistana, indiana, irachena o turca.
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Tutte le persone coinvolte in questo studio sono state sottoposte a risonanza magnetica durante la visione di una sequenza di immagini a tema natalizio, alternato a momenti di vita quotidiana.
Ogni foto poteva essere visionata per una durata massima di 2 secondi, dopodiché ogni partecipante ha risposto a un questionario sulle proprie tradizioni natalizie e sulle proprie sensazioni al riguardo.
Lo spirito Natalizio esiste davvero: il risultato è sorprendente
E’ stata confrontata l’attività celebrale di entrambi i gruppi. Per quanto riguarda il gruppo natalizio gli scienziati hanno identificato 5 aree del cervello che si sono attivate.
Ovvero: la corteccia somatosensoriale (coinvolta nel riconoscimento delle emozioni facciali) e la corteccia motoria primaria.
La corteccia premotoria e i lobuli parietali inferiori e superiori (che possono svolgere un ruolo nella spiritualità).
Esisterebbe quindi una sorta di rete spirituale del Natale nel cervello umano: sarebbe composta da diverse aree corticali, significativamente più attive nelle persone che celebrano il Natale.
Lo spirito natalizio che fa bene al cuore
Ci sono anche dei limiti dello studio poiché non c’è un modo sicuro di comprendere se l’attivazione osservata non fosse semplicemente dovuta a una combinazione di emozioni gioiose, ma non per forza legate al Natale.
Infatti “Discovery. it ” ha pubblicato sul profilo Istagram un post al riguardo: “Ma come hanno sottolineato maliziosamente gli autori dello studio: soffermarsi sui limiti dello studio ha smorzato il buonumore festivo.
“Pertanto, nell’interesse dei lettori, abbiamo deciso di non rovinare l’allegria natalizia, lasciando che questa influenzasse la nostra interpretazione dello studio” concludono.