La ripresa economica dei principali paesi europei è legata alla fine del Covid: andiamo ad analizzare i dati del presente e del passato.
Il Coronavirus sembra poter essere combattuto al meglio grazie al vaccino e alla stessa campagna di vaccinazione che partirà da domani. Ecco quindi che si ragiona sulla ripresa economica nel post Covid. Nel recente passato un team di analisti guidati dal chief economist Hatzius, avanzò l’idea che per la crisi che c’è ora nel 2021 il Pil globale avrà un’espansione del 6% nel 2021.
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Andando avanti di dodici mesi, prospetta inoltre che nel 2022 si arriverà addirittura al 4,6%. Si tratta naturalmente di stime, le quali sono ottimistiche anche rispetto al Fondo monetario internazionale, secondo cui nel 2021 ci sarà una ripresa del 5,2%. Andiamo a scoprire però cosa è accaduto nel passato dopo le grandi crisi.
In Italia le grandi crisi non sono mai mancate. Nell’era moderna non possiamo che partire dalla Lira, quando nel 1993 vennero cacciate sia la lira che la sterlina dallo Sme. Ecco quindi che in Italia c’è un autentico tracollo finanziario.
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Ecco quindi che si dovette stabilire un vero e proprio asse con il premier italiano Prodi e quello spagnolo Aznar, per provare a dare nuova linfa vitale alla penisola. Così ecco che arrivò una vera e propria trattativa con gli Stati Europei, così da poter chiedere nuovamente il rientro nello Sme e parità con il marco tedesco fissato a quota 990. Queste manovre, e non solo, permisero di portare il il deficit sotto il 3% del Pil.
Episodio fondamentale per la storia moderna è l’attentato alle Torri Gemelli dello scorso 11 settembre 2001. Un evento tragico che attanagliò il paese intero nella paese.
La stessa Italia che entrò in una grave crisi e turbolenza nei mercati finanziari a causa dell’incertezza che gli Stati Uniti potessero propagare le loro problematiche anche all’Europa. In questo caso a “salvare la popolazione”, ci pensò la venuta dell’Euro. Siccome arrivò in forma fisica nel 2002 ed il suo arrivo sembrò poter dare nuovo slancio e speranza alla penisola.
Passando in avanti con gli anni, tra il 2008 ed il 2009 arriva un altra batosta. Collassa il sistema dei mutui subprime. Per l’Italia è l’anno del Pil con contrazione del 5%. Arriva addirittura al 6,5. Ecco quindi che per l’Italia ci fu una crescita nel Pil nel 2011, simbolo di come si stesse ripartendo, ma allo stesso modo nei due bienni successivi non si riuscì a tenere lo stesso ritmo con un Prodotto Interno Lordo in netta decrescita.
Nel 2012 ecco un altro duro colpo, con la speculazione internazionale che mette in discussione i debiti sovrani di Italia e Grecia. In questo caso grave crisi ci fu anche per l’Euro, ma solo ed unicamente con il duro lavoro degli stati membri e degli stessi governi si riuscì a risollevare la situazione.
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