Tiene banco il tema delle carceri nel contrasto alla Pandemia, la situazione dei detenuti al tempo del Covid-19 con una nuova proposta.
La Pandemia sta continuando la sua corsa in giro per il mondo. Migliaia di contagi, aumento dei decessi ed una situazione che continua ad evolversi giorno dopo giorno.
A tenere banco in queste ore è la variante inglese del Coronavirus, che sta spaventando in questi minuti tutto il vecchio continente. Voli bloccati con il Regno Unito e la grande apprensione che cresce con il passare delle ore.
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Non è ancora cosa effettivamente sia cambiato con questa nuova variante, e la comunità scientifica sta analizzando nel dettaglio la situazione. La cabina di regia dell’Oms chiarirà nel dettaglio cosa sta succedendo.
Nel frattempo si avvicina il Natale e sono tanti quelli che stanno programmando in queste ore il rientro a casa. Tornare in famiglia, per passare il Natale con serenità. C’è chi, ovviamente, a casa non potrà farci ritorno, come i detenuti. Un altro tema da monitorare con grande attenzione.
Durante il primo lockdown il tema dei detenuti è finito fin da subito al centro dell’attenzione. La capacità di gestire la Pandemia all’interno delle carceri è stato oggetto di discussione per settimane, con gli animi che si sono accesi in maniera considerevole.
Proteste da parte delle famiglie, tentativi di evasione e un vero e proprio caos scatenatosi attorno alla carceri. Ma, ad oggi, com’è cambiata la situazione rispetto alla Primavera?
Certo, il controllo più attento all’interno delle strutture ha favorito la gestione. Al momento, però, il tema delle carceri resta molto delicato. L’esplosione di focolai rischia di rendere ingestibili diverse situazioni.
Ecco perchèla senatrice a vita Liliana Segre, con un’interrogazione al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro della Giustizia, ha chiesto di tenere in considerazione anche i carcerati per il discorso legato ai vaccini.
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La proposta, infatti, è quella di includere anche i carcerati tra le categorie a rischio che necessitano fin da subito del vaccino, al pari di anziani, operatori sanitari ed Rsa.
Il discorso è chiaro: in strutture cosi ristrette, il pericolo di un focolaio mette a repentaglio la vita di tante persone, compreso coloro i quali lavorano all’interno delle carceri. Ecco perchè la proposta della Segre sembra essere stata accolta con favore da una parte dell’opinione pubblica.
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