Il mondo della chiesa è costretto a ridimensionare la propria visione a causa dell’emergenza sanitaria: ecco cosa sta accadendo.
L’emergenza sanitaria da Coronavirus sta mettendo in ginocchio il paese, anche in questa seconda ondata. Di conseguenza, in prossimità delle festività natalizie, ci si dovrà adattare al Dpcm che firmerà il premier Conte nei primi giorni di dicembre.
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Ecco quindi che il mondo della chiesa comprendere come muoversi in queste lunghe giornate, dopo che già durante la prima ondata è stata costretta a chiudere le porte della chiesa ai fedeli. Una decisione dolorosa che è stata ‘in parte attenuata’ dalle numerose dirette streaming.
Ecco cosa potrebbe accadere
Il mondo della chiesa si è quindi adattato all’emergenza. Sono state infatti vietate le processioni e tutti i movimenti che potessero creare assembramento. Dal divieto dei funerali, passando poi per cerimonie concentrate nel raggio di 10/15 persone. Si è poi scelto di predisporre dei posti già assegnati per assistere alla Santa Messa.
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Insomma, diverse normative da rispettare per poter prendere parte alle cerimonie ecclesiastiche. Si è quindi preso parte in maniera diversa alla cerimonia, con ‘l’annullamento‘ fisico del padre nostro e del segno di pace, dato solo in maniera virtuale. Senza dimenticare della stessa autocertificazione da compilare per recarsi in Chiesa.
Mondo della Chiesa: la nuova visione anche nel post lockdown
Un mondo della chiesa che si prepara ora al Natale, con i Vescovi Italiani che si riuniranno in Consiglio episcopale. L’argomento di discussione è la tanto conclamata messa natalizia. Si deve infatti far fronte al coprifuoco istituito alle ore 22. Il ministro per gli Affari Regionali, Boccia, ha infatti affermato: “Gesù può nascere anche due ore prima”.
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Tante le polemiche intorno a questa frase anche se la CEI avrebbe fatto sapere che l’anticipare la celebrazione liturgica non sarebbe un problema. Anzi, se farlo garantirebbe alla popolazione nessun problema dal punto di vista degli assembramenti, lo stesso Vaticano sarebbe disposto a far un passo indietro. Insomma, tutti uniti per collaborare e per garantire un Natale cristiano, ma in totale sicurezza.