Con le nuove riforme ed i vari decreti con lockdown annessi, l’attività del rider potrebbe apparire in forte crescita ma non è detto che sia così.
Nonostante questo sono non pochi i lavoratori che sembrerebbero aver beneficiato della crescita del settore delivery, riscontrando non pochi problemi sopratutto se dovesse passare il decreto salva imprese del ministro del lavoro Nunzia Catalfo.
Negli ultimi anni, il delivery ha visto crescere il proprio settore in maniera esponenziale. Basta pensare a quante realtà sono nate negli ultimi anni, tra le quali le più famose risultano essere Glovo e Just Eat, aziende che hanno creato un numero altissimo di posti di lavoro.
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Le proteste dei Rider
Dunque il settore sembrerebbe aver avuto, soprattutto in questo periodo di pandemia, quella che possiamo definire una crescita a livello mondiale. A farne le spese sembra, al contrario di quanto si pensa, sono i dipendenti.
Sono ben 700 i rider che hanno firmato la petizione contro il decreto legge Salva – Imprese della ministra Nunzia Catalfo.
La richiesta dell’associazione di settore
“Se questa riforma passa i lavoratori rischiano di essere seriamente danneggiati” – questo è quanto dichiarato da AssoDelivery – “La nostra richiesta è una copertura assicurativa adeguata con l’INAIL o una compagnia privata”. La loro richiesta è dunque di essere ascoltati, in modo tale da trovare una soluzione che giovi ad entrambe le parti.
In caso di mancata risposta entro 48 ore i rider sono pronti ad organizzare una protesta davanti davanti la sede del ministero a Via Vittorio Veneto a Roma.
Il decreto nello specifico
Ecco cosa prevede il decreto legge salva impresa: un mix tra cottimo e paga oraria, questa una sintesi di quanto prevede il decreto presentato dalla ministra del lavoro. Decreto che però rischia di danneggiare direttamente i lavoratori del settore.
Il rischio è quello di vedere i propri guadagni ridotti addirittura del 40%. Soprattutto nelle grandi città dove gli ordini sono più elevati. I guadagni medi ad oggi si aggirano tra i 6 ed i 16 euro lordi, con un massimo di 30 negli orari notturni.
Questi i dati pubblicati da AssoDelivery associazione che comprende le principali piattaforme di delivery. Come ribadisce Matteo Sarzana, numero uno di questa associazione, con il nuovo decreto sono complessi e poco chiari i compensi dei rider. L’unico effetto sarà bloccare i guadagni dei lavoratori, sistema che non incentiva il merito e l’efficienza.
Al contrario di quanto si pensa, anche questo settore, sebbene per motivi differenti dalle altre aziende, presenta una crisi tra i lavoratori che sono addirittura pronti a scendere in piazza per protestare nel caso la situazione non cambi.