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Il Covid-19 in Italia già l’anno scorso: le rivelazioni del nuovo studio

La Pandemia in Italia troverebbe le sue origini ben prima di quanto si pensasse fino ad oggi, uno studio conferma la presenza del Covid-19 già lo scorso anno.

Coronavirus in Italia (google source)

Il Covid-19 resta il principale argomento di discussione. I contagi continuano ad aumentare in tutto il pianeta, e sembra sia lontana la vittoria contro questo nemico invisibile.

In Italia la situazione è sotto attenta osservazione, gli ospedali sono in palese affanno e la situazione ha portato proprio nelle ultime ore a misure più restringenti.

Nella giornata di oggi, infatti, regioni come la Campania e la Toscana sono finite nella fascia rossa, quella che definisce una sorta di nuovo lockdown. Negozi chiusi e mobilità drasticamente ridotta, nella speranza di interrompere velocemente la catena del contagio.

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I numeri della Pandemia

Numeri in Italia (google source)

In Italia, nella giornata di ieri, si sono registrati +37.255 nuovi contagi, che hanno portato il totale dei casi ad 1.144.552 dall’inizio della Pandemia.

Numeri importanti, che ovviamente non possono lasciare tranquilla la politica del nostro paese. Boom importante dei guariti (+12.196) ma aumento considerevole anche dei ricoveri in terapia intensiva (+76) e dei ricoverati in degenza (+560) in un solo giorno.

A suonare l’allarme anche Gianni Rezza, direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, che ha ricordato come ci sia un “preoccupante aumento sia dei ricoveri ospedalieri sia dei ricoveri in terapia intensiva”, che al momento “giustifica ulteriori misure restrittive che devono essere prese soprattutto nelle Regioni che sono a rischio più elevato”, situazione che “naturalmente induce la popolazione a comportamenti prudenti”.

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Il Covid in Italia dal 2019

Covid in Italia (google source)

La Pandemia, che in primavera è emersa in tutto il mondo a partire dalla Cina, passando per l’Italia per poi arrivare nel resto d’Europa e del globo, potrebbe essere cominciata ben prima di quanto si pensi.

Uno studio dell’Istituto dei tumori di Milano e dell’università di Siena, che annovera come primo firmatario il direttore scientifico Giovanni Apolone, ha svelato un retroscena riguardo la Pandemia nel nostro paese di assoluto rilievo.

Secondo le recenti scoperte, infatti, il nuovo Coronavirus circolava in Italia già a settembre 2019: dallo studio effettuato su 959 persone, tutte asintomatiche e che avevano partecipato agli screening per il tumore al polmone tra settembre 2019 e marzo 2020, si è evinto che l’11,6% (ovvero 111 su 959) di queste aveva già gli anticorpi al Coronavirus.

Interessante, poi, il dato riguardante la tempistica con la quale questi anticorpi si sarebbero formati: il 14%, infatti, già a settembre, il 30% nella seconda settimana di febbraio 2020, e il maggior numero (53,2%) sarebbe risultato in Lombardia.

Numeri interessanti, che testimoniano come nel nostro paese già nell’ultima parte dello scorso anno il Covid-19 avrebbe cominciato la sua galoppata tra la popolazione italiana.

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Uno spiraglio per il futuro

Franco Locatelli (google source)

Sembra, però, che una flebile speranza stia emergendo dai numeri attuali. Analizzando la curva del contagio in Italia, infatti, pare esserci una lieve ma evidente flessione.

A confermare il dato è Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, che ha rivelato come questo trend sembra evidente ma andrà confermato: “C’è stata una iniziale ma chiara decelerazione della curva”, ha confermato Locatelli che ha poi aggiunto come la divisione in colori del paese “sta portando i suoi primi frutti”.

Un segnale positivo che, però, non deve confondere: l’epidemia, in Italia, sta mettendo chiaramente sotto pressione tutto il sistema sanitario, ed è ovvio che le prossime settimane saranno cruciali.

Con le nuove chiusure la speranza, infatti, è quella che possa esserci un rallentamento dell’epidemia che possa, a ridosso del Natale soprattutto, far respirare i cittadini e l’economia.

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