Marco Palvetti in arte Don Salvatore Conte della fortunata serie tv Gomorra. Dopo la camorra ecco dov’è finito.
Famosissimo per la battuta: “mo ce piens, vad a fa na pisciat e ce piens”, Marco Palvetti è nato a Pollena Trocchia, frazione della città metropolitana di Napoli e dello spietato camorrista interpretato in Gomorra ha ben poco.
Appassionato di arte e cinema, apprediamo dal suo profilo Instagram su cui conta 87.000 follower, che è un grandissimo sportivo. Si destreggia dalle maratone al corpo libero rasentando risultati da professionista.
Ha un figlio, ma non si riesce a comprendere se è sposato essendo lui una persona molto riservata e non avendo mai parlato di nulla al riguardo.
La carriera tra teatro, cinema e televisione
Inizia i suoi studi a soli 18 anni a Roma diplomandosi al corso di recitazione Cinemafiction. Il contatto con il cinema avviene nel 2009, con il film “Il Grande Sogno” di Michele Placiso, film politico, incentrato sulle lotte tra i borghesi e il capitalismo.
In televisione inizia la sua carriera 4 anni prima, precisamente nel 2005, interpretando personaggi di carattere minore nella fiction di Rai3 “La Squadra”. La svolta arriva nel 2014 quando viene inserito nella premiatissima serie Gomorra, dove interpreta un ruolo chiave delle prime 2 stagioni.
Il suo ruolo riguarda un boss della camorra, che prende il nome di Salvatore Conte, in guerra con i protagonisti della serie. Diciamo che ancora oggi viene ricordato sopratutto per quel ruolo.
Nel 2017 si sposta di nuovo sulle reti nazionali andando a interpretare un personaggio di spicco del format Camera cafè. Successivamente, sempre in televisione è attore protagonista di due film: “La legge del numero uno” e “In punta di piedi”.
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Per tornare sul grande schermo dobbiamo attendere il 2019 quando interpreta Giorgio, un ragazzo omosessuale, in “Nati 2 volte”, film incentrato sul passaggio di genere di un ragazzo transgender.
Quest’anno, dopo la comparsa nella serie tv sky “Diavoli”, sembrava la volta buona per un film da protagonista. A fermare tutto questo è stato il covid, che ha rallentato l’uscita del film di “Il caso Pantani” in cui lui interpreterà proprio il defunto ciclista.
