Come è correlato l’uso della droga ed il contagio da Covid? Andiamo a scoprirlo con uno studio che ci racconta cosa sta accadendo.
L’Italia vive un particolare periodo, poiché con il lockdown della scorsa primavera numerose aziende sono andate in crisi. Sia quelle legali che illegali. Il dover poi convivere per tre mesi insieme ai propri genitori, ha costretto alcuni ragazzi a rinunciare a diversi aspetti della propria vita privata. A tal proposito non si può che analizzare il rapporto con le droghe.
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Secondo uno studio reso noto dall’Istituto superiore di Sanità, ha portato in molti alla consumazione di sostanze d’abuso rivolgendosi al dark web. All’interno ci si può procurare sia droghe leggere come l’hashish, sia più pesanti come la cocaina. Insomma, di tutto ci si può trovare. Diminuito quindi il consumo di droghe durante la prima fase emergenziale?
Droghe e Covid: cosa è cambiato
Lo studio riporta come: “I consumatori di sostanze d’abuso, probabilmente, non vadano più alla ricerca di sostanze psicoattive per favorire la socializzazione in ambienti ricreazionali, ma di prodotti da consumare in solitudine. – continua specificando che – Oltre a chi assume tranquillanti già disponibili in casa, la preoccupazione degli operatori che lavorano nel campo delle dipendenze è rivolta a quel segmento di persone che fa uso di narcotici”.
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Si tratta di sostanze che, secondo l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze di Lisbona, hanno avuto una grande crescita proprio nel 2019. In Italia, negli ultimi due anni, si sono registrati due decessi dovuto al consumo degli oppioidi sintetici. Diversi studi, tra cui De Volkskrant, in Olanda, prendendo un campionato di cittadini dei Paesi Bassi, ha costatato che il consumo di cannabis è aumentato, passando da 3,6 a 4,3 canne al giorno. Quindi il 20% dei fumatori hanno raddoppiato la dose quotidiana.
I dati per quanto riguarda l’Italia
L’Osservatorio europeo della droga e tossicodipendenza osserva come: “la consegna di merci attraverso i trasporti pubblici e’ rimasto possibile durante le restrizioni, e i trafficanti ne hanno approfittato per spostare grandi quantità di prodotti da un paese all’altro”. Di conseguenza non c’è stata una grande incidenza, ma i prezzi si sono alzati.
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La stessa Ansa, riporta uno studio che ha evidenziato come, anche in Italia: “Il mercato degli stupefacenti è cambiato diventando sempre più capillare sul territorio, con costi delle droghe sempre più bassi e dall’inizio dell’epidemia Covid c’è una nuova forma di approvvigionamento, quella dei siti web”. Inoltre, viene spiegato come causa covid è difficile accogliere anche ragazzi che hanno problemi con tossicodipendenze siccome sono “stati ridotti gli incontri con le famiglie d’origine e perché i più giovani faticano a capire di dover rispettare le regole imposte dall’epidemia; sono così aumentati gli abbandoni volontari e riaccettarli è diventato più complicato per via del rispetto della quarantena”.