Ancora battaglie sotto il punto di vista politico tra la Lega ed il premier Conte con Borghi a ribattere al presidente del consiglio.
Claudio Borghi passa all’attacco alla Camera, rivolgendosi a Conte e a quanto detto durante il proprio discorso. “Non c’è mai stato un confronto“: queste le parole dell’esponente della Lega, il quale poi fa riferimento alla frase del presidente del consiglio che ha anteposto la salute al lavoro. Non può che mancare anche una stoccata per quanto riguarda i continui DPCM resi noti negli ultimi mesi.
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“Ma come si permette di fare una scaletta dei valori costituzionali? I diritti costituzionali sono tutti importanti alla stessa maniera”: parte in quarta Borghi, alimentando quindi le polemiche in merito alle dichiarazioni del premier sulla scelta di posizionare prima la salute e poi il lavoro. Parole naturalmente che portano con sé tanta rabbia per l’economia messa ormai in ginocchio dalle ultime manovre restrittive.
Borghi contro Conte: “La sovranità appartiene al popolo”
“L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, non sulla salute o dpcm. La sovranità appartiene al popolo”: con quest’ultima frase vuole sottintendere come in quest’ultimo periodo Conte abbia messo le mani sul potere in Italia senza interpellare, se non i casi rari, l’opposizione.
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“L’aspetto economico è fondamentale, non posso dar il potere decisionale in mano alle Regioni. Non hanno i fondi necessari, nel caso optino per il lockdown, di andare avanti e garantire un sostegno ai cittadini”: così lo stesso Borghi che contesta a Conte la possibilità di dare potere ai territori regionali.
“Basta DPCM. La gente è in strada perché è disperata”
“Per fronteggiare la crisi c’è bisogno di cifre ben più alte di quelle stabilite nel decreto ristori“: continua quindi Borghi che analizza le ripercussioni che può avere un nuovo lockdown o altre misure restrittive su tutta l’economia italiana: “La gente è in strada perché è disperata, non per farsi le passeggiate. Si deve comprendere questo”
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“Come fare per fare tutto per ripartire nell’ambito costituzionale? Il comitato tecnico scientifico informa in tempo reale le commissioni in Parlamento. Fino a ieri si è votato per segregarle. Poi non ci devono essere i Dpcm, così si è arrogato la sovranità totale“: chiude così Borghi che invita quindi il premier ad esporre le problematiche e soprattutto ad un maggior dialogo per uscire dalla crisi.