Giorno Mastrota e Natalia Estrada sono state una delle coppie più belle anni ’90. Ad un certo punto qualcosa è cambiato. Chi ha tradito chi?
Altro che i Ferragnez, Giorgio Mastrota, re dei materassi e la showgirl spagnola, attrice nel Ciclone di Leonardo Pieraccioni, erano la coppia più bella degli anni ’90.
A oltre vent’anni dalla loro separazione, sono diventati nonni ed hanno ritrovato un rapporto cordiale nel bene soprattutto della figlia Natalia, grande sportiva che nel 2018 è diventata mamma di Mario.
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La storia tra Mastrota e la Estrada fu incredibilmente intensa, appassionata e verace. La rottura nel 1998 lasciò di stucco tutto il pubblico italiano, proprio perché all’epoca Giorgio e Natalia erano sulla cresta dell’onda, complice anche il successo di entrambi a livello professionale, ognuno all’apice della propria carriera.
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“È stato il più grande amore, che rimarrà per sempre” ha ricordato anni dopo Mastrota: “Abbiamo un po’ bruciato le tappe. Ci siamo conosciuti mentre presentavo Bellezze al Bagno. Lei presentava l’edizione spagnola. Ci siamo innamorati, ci siamo amati, abbiamo lavorato insieme, abbiamo creato una meraviglia di figlia e ci siamo lasciati. Ma è stato tutto bellissimo, lo rifarei”.
Giorgio Mastrota fu il vero cornuto
Tante le ipotesi, e ancora di più gli attacchi riservati all’attrice spagnola. Anche in quel caso era stato Mastrota, nello stupore generale, a prendere le parti della sua ex compagna… e soprattutto a distribuire onestamente le giuste dosi di responsabilità: il conduttore aveva infatti confessato di aver tradito anche lui Natalia, verso la fine del matrimonio.
“Natalia era una moglie delusa. Non aveva digerito le mie molte scappatelle”.
In un’intervista rilasciata ad Alessandro Cattelan durante una puntata di EPCC, Giorgio Mastrota aveva ammesso di essere lui il vero cornuto e di aver scoperto della separazione al Tg5.
“Io lo sapevo già, però improvvisamente 5 milioni di persone lo sapevano insieme a me. Pensa che all’epoca andavo dal macellaio e tutti “e dai su…” dopo un mese me ne sono fatto una ragione”.