Quanto è letale il virus Covid-19? Quali categorie e fasce d’età rischiano di più? Siamo tutti soggetti fragili?
In questo quasi anno di pandemia, tanti gli studi fatti da virologi, medici, biologi su quelle che potrebbero essere le cause e le conseguenze dell’infezione da SARS-COV-2 in Italia. Tutti hanno esposto varie teorie anche nei tanti salotti tv ma quali sono le caratteristiche dei pazienti deceduti positivi al virus che sta affliggendo il mondo intero?
Secondo un recente studio fatto il 4 novembre scorso su un campione di 39.052 pazienti deceduti la mortalità inferiore ai 60 anni è quasi nulla.
La regione con il maggior numero di casi resta la Lombardia, ora zona rossa con 17.817 positivi e 45,6% decessi, l’ultima regione invece è il Molise con 41 casi e 0,1% decessi.
I pazienti a finire in terapia intensiva nel maggior numero di casi sono quelli con altre patologie regresse. I soggetti malati sono affetti da: cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, ictus, diabete, cancro attivo da 5 anni, sono in dialisi, hanno demenze, soffrono di obesità.
Altro dato che emerge è la prevalenza di più casi di uomini che di donne. L’età media dei pazienti uomini deceduti e positivi al Covid-19 è di 80 anni, mentre le donne si ammalano oltre gli 85 anni.
Vengono ricoverati inoltre, le persone con sintomi gravi come: la polmonite, insufficienza respiratoria e sintomi da tenere sotto controllo come la febbre, la dispnea e la tosse.
Tante sono le conseguenze vanno avanti nel tempo per chi ha sofferto di Covid-19.
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Un asintomatico può considerarsi un malato da Covid-19?
La quantità di asintomatici al Covid-19 sommersa viene considerata una delle principali forme di diffusione del virus.
Secondo le stime, due persone su tre non sanno di esserlo. «Perché, al momento, i positivi è presumibile che siano almeno un milione in Italia, a fronte dei 351 mila accertati», ha spiegato l’epidemiologo Carlo La Vecchia, ordinario alla Statale di Milano.
C’è un punto fondamentale da chiarire. Gli asintomatici, infatti, sono veicolo di contagio: a differenza dei pazienti con sintomi, risultano addirittura potenzialmente più pericolosi, poiché ignari di aver contratto il virus e di contribuire a propagarlo fra la popolazione.
In Piemonte, gli asintomatici, devono restare a casa per fare la quarantena di 10 giorni ma non gli verrà fatto il tampone.
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