Gli aggiornamenti sull’emergenza sanitaria da Coronavirus in Italia. I dati infatti parlano chiaro e danno una sterzata.
Solito aggiornamento per quanto riguarda l’emergenza sanitaria da Coronavirus in Italia, con i numeri che parlano chiaro: sono in diminuzione i nuovi casi da Covid19, tanto che scendono a 17.012. Ciò che preoccupa sempre più riguarda invece i dati delle vittime, dei decessi che sono ben 141 nelle ultime 24 ore.
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Dal punto di vista dei tamponi effettuati, c’è invece una discesa, con un calo di 40 mila test in meno rispetto alla giornata di ieri, si è infatti passati da 161.880 a 124.686. Importanti i numeri invece sulle terapie intensive, le quali salgono di 76 unità, con un totale di 1284 ricoverati in terapia intensiva. I ricoveri in ospedale sono 12.997, con un aumento di 991 posti.
Coronavirus: i dati sull’isolamento domiciliare
Non sono finiti qui i numeri di giornata, siccome i guariti e dimessi sono rispettivamente a 268.626 e 2.423 in più rispetti a ieri. Insomma, numeri in continua evoluzione e dati che sembrano dare speranza per il futuro. Per quanto riguarda la percentuale dei positivi sui tamponi effettuati, il dato si aggira al 13,6%.
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Il bollettino ci permette di attestare che sono 222.403 le persone positive in isolamento domiciliare. A parlare del virus e del contagio c’è l’epidemiologo Donato Greco, il quale afferma: “In questo momento dell’epidemia non ha senso fare tamponi a tappeto, meglio concentrarsi sul tracciamento dei contatti e farli solo mirati”. Il vero obiettivo deve però essere arrivare non solo a chi è sintomatico.
Tamponi, ecco come agire
“Al momento non ha senso una massa straordinaria di tamponi sugli asintomatici, meglio concentrarsi sui sintomatici e poi insistere e potenziare sul tracciamento, che invece è in difficoltà, per poi tamponare i contatti stretti”: insomma, una caccia a chi ha sintomi da Coronavirus, per riuscire a ‘stanare’ tutti i positivi presenti sul territorio nazionale. Obiettivo difficile da raggiungere, ma non impossibile.
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“Succede che si fanno tamponi immotivati – continua affermando – magari perché c’è stato un caso nel proprio condominio, o perché qualche medico lo prescrive con una certa leggerezza, con il risultato di intasare il sistema“: insomma, cercare di lavorare per trovare chi realmente potrebbe essere di conseguenza positivo e non far tamponi di massa che sembrano non ‘servire a nulla’.