In Italia ictus e infarto uccidono più del Covid e anche in presenza di sintomi la paura di recarsi in pronto soccorso è tanta.
Sono molte le persone anche con patologie diverse che, a causa del Coronavirus, hanno paura di recarsi al pronto soccorso pur di non contagiati. Questo timore ha triplicato la mortalità per icus e infarti e, secondo gli ultimi studi, il fattore scatenante è legato proprio al mancato trattamento o a un trattamento tardivo da parte del paziente.
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Dati e percentuali di mortalità
L’aumento a dismisura è associata alla riduzione dei ricoveri per infarto che è superiore al 60%.
I dati diffusi dalla Società Italiana Emergenza Sanitaria solo nel periodo marzo-aprile 2020, in piena pandemia, si sono registrati 305 interventi di soccorso per ictus, contro i 358 dell’anno precedente.
Il flusso di mortalità annuale di ictus e di infarto in Italia è di 13 casi per 1.000 abitanti tra l’età compresa tra i 65 e gli 84 anni. In Italia le percentuali sono il 7,4% negli uomini e il 5,9% nelle donne. In presenza di sintomi è assolutamente necessario recarsi in pronto soccorso.
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Dove recarsi in caso di emergenza
Il 29 ottobre, in occasione della giornata mondiale dell’ictus, gli esperti del Campus Bio Medico, invitano in caso di sintomi di recarsi in Pronto Soccorso per evitare danni permanenti, sottolineando che in Pronto Soccorso ha percorsi separati tra pazienti Covid e non.
I sintomi più comuni: deviazione della bocca, debolezza di un arto, difficoltà a parlare o a comprendere ciò che viene detto.
In caso di emergenza, bisogna recarsi in un pronto soccorso specializzato. Secondo i dati di dicembre 2018 fatti dall’Osservatorio Ictus Italia, questa malattia rappresenta la prima causa di invalidità, la seconda di demenza e la terza di mortalità.