Il governo invita gli italiani a rimanere il più possibile chiusi in casa, ma i porti restano aperti e gli sbarchi continuano nel Brindisino e nel Leccese.
Gli sbarchi si susseguono sulle coste di Lecce e Brindisi. I primi nove erano arrivati a Capo di Leuca, all’alba di ieri, poi nella notte, questa volta a Cerano, ne sono arrivati ventisei e alla fine altri migranti sono sbarcati a Santa Caterina.
Insomma, gli italiani hanno ricevuto l’invito del governo a restare in casa, ma i porti sono rimasti aperti.
Sull’ultimo peschereccio intercettato dalla guardia di finanza territoriale ve ne erano solo 25, due si erano lanciati in mare quando hanno visto la costa a portata di qualche bracciata di nuoto ed avevano così raggiunto la riva.
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I due sono stati recuperati a terra dalla pattuglia dei Carabinieri di Nardò che era stata inviata in supporto alla guardia costiera. E’ subito apparso chiaro che i migranti avevano bisogno di cure mediche poiché si trovavano in ipotermia dopo essere rimasti a lungo in acqua e poi sulla spiaggia con gli abiti bagnati addosso. I Carabinieri hanno dunque chiamato il 118 e un’ambulanza li ha trasportati all’ospedale Vito Fazzi, a Lecce.
Il viaggio dalla Grecia all’Italia dei 27 iraniani:
Sono le 16 di questo pomeriggio quando la guardia costiera intercetta e ferma il peschereccio sul quale i 27 migranti avevano viaggiato dalla Grecia all’Italia.
Porti aperti agli sbarchi ma controlli rigidi:
Arrivati al porto i finanzieri hanno fatto l’identificazione dei migranti: tutti iraniani, solo tre donne e tre minori, i restanti tutti uomini.
La Croce Rossa Italiana è stata contattata e ne è stato richiesto l’intervento per aiutare con i primi soccorsi necessari.
Giunti al centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto, dove la Procura svolgerà un’indagine per definire se tra questi vi siano anche gli scafisti e se si registrino tra loro casi di Coronavirus.