Maria Rita Gismondo smentisce chi fa del Coronavirus una questione mediatica analizzando numeri di un’epidemia di cui ancora si sa poco.
Il dibattito è sempre acceso, cosa si sa e cosa invece no sul Coronavirus? E soprattutto, si sta facendo una lotta mediatica o realmente quest’epidemia è la causa di tutti i mali? Maria Rita Gismondo, direttore responsabile microbiologia chimica, virologa e diagnostica bioemergenze dell’ospedale Luigi Sacco di Milano, ha risposto ad alcuni dei dubbi più imponenti.
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Non si può che partire dall’origine del virus: “La sua nascita on si è ancora compresa. Arrivato a fine dicembre il report dalla Cina, con 41 polmoniti di strana origine a Whuan, in molti l’hanno ricondotta all’origine del virus. Uno studio dell’Istituto di Sanità ha però rilevato che il virus che era nelle acque di Milano già nel mese di novembre“.
Non può che mancare un confronto tra l’Italia e gli altri Stati Europei. Analizzando i dati non c’è alcuna differenza tra la penisola e la Svezia, dove però non c’è stato alcun lockdown, lo afferma la Prof. Gismondo: “L’unica differenza è che ora in Svezia c’è grande fiducia nelle istituzioni, mentre qui no. Lì l’emergenza si è vissuta in maniera molto più serena”.
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Tra i tanti temi dibattuti, anche la mancanza di permessi per le autopsie su chi è deceduto di Covid: “Avremmo curato meglio i malati se ci avessero permesso di fare le autopsie ai morti di Covid, invece c’è stato negato. Come diceva il mio maestro di anatomia patologica, solo dalla morte nasce la vita“.
Così come i dati, che testimoniano come: “30 mila sono i decessi da Covid, ma ben 50 mila per infezioni nosocomiali all’interno dei nostri ospedali. Il virus è un’infezione opportunista e non primaria. Sopraggiunge dove l’individuo è fragile”.
“Il vaccino che viene dagli Stati Uniti ci trasforma in OGM. Inseriscono nelle nostre cellule pezzetti di RNA che codifichino il virus verso il quale saranno prodotti gli anticorpi”: Gismondo ci rapporta quindi agli stessi “pomodori geneticamente modificati”. I dati ci confermano quindi il tema Coronavirus non è stato ancora analizzato al 100%, anzi, tanto c’è ancora da scoprire.
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Con un’ultima precisazione fatta: “Asintomatici e malati? Non sono la stessa cosa, due cose completamente diverse. Ci sono delle infezioni che portano contatto con il virus, ma che non si manifesta con una malattia. Abbiamo dimostrato che il virus ha potenziale solo nel 4/5% dei casi”.
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